Nido di Allodola (Alauda arvensis) - foto dalla reteBuongiorno,
ho scoperto per caso la rivista "Uccelli" ed il suo sito web. Vi scrivo perché sono in possesso da qualche settimana di 10 Allodole da richiamo, uccelli di cui mi sono letteralmente innamorato.
Gradirei pertanto conoscere se esiste un metodo naturale per distinguere i maschi dalle femmine della specie, ed inoltre come posso completare la loro alimentazione?
Grazie, resto in attesa di una vostra cortese risposta.
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
l'Allodola, o Lodola, (Alauda arvensis) è un grazioso uccello della famiglia Alaudidae, Ordine dei Passeriformi.
Non esistono vistose differenze tra i sessi della specie. Alcuni testi di ornitologia riportano, quale forma di lieve dimorfismo sessuale degli adulti, la lunghezza dell'apertura alare: 100-120 mm. nel maschio; 95-105 mm. nella femmina. Per un eventuale sessaggio certo, occorre pertanto indirizzarsi ai laboratori veterinari che effettuano il sessaggio molecolare degli uccelli da componenti del piumaggio.
L'epoca della riproduzione della specie, va da fine marzo a tutto luglio. La femmina edifica un nido al suolo, intrecciando steli e foglie di erbe prative, foderato con crini e fibre vegetali. Vi depone 3-7 uova dal guscio bianco grigiastro, con variegature verdastre e punteggiate di bruno-oliva. La cova dura 11-12 giorni.
I pulcini, alimentati da entrambi i genitori, lasciano il nido a 9-10 giorni per poi involarsi a circa 20 giorni. Vengono realizzate 2-3 covate l'anno.
L'Alimentazione in Natura è costituita da grani e sementi prative, con una discreta integrazione di prede vive (insetti, vermi, ragni, ecc.), soprattutto durante il periodo riproduttivo.
In regime di allevamento domestico, oltre a semi e prede vive, potrà fornire alle sua allodole i pastoncini specifici per uccelli insettivori, in vendita presso i riforniti pet shop.
Ad ogni modo l'Allodola non è un uccello particolarmente allevato e di riscontro frequente presso gli ornitofili, motivo per cui le informazioni specifiche sono scarse, così come non è facile procurarsi dei riproduttori domestici.
In bocca al lupo per la sua interessante esperienza, sperando di avere in qualche modo contribuito alla sua specifica conoscenza.
Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Giugno 2003