Cardellini ancestrali in natura - Foto dalla reteBuongiorno Chieppa,
approfittando della sua consueta disponibilità, le comunico che quest'anno vorrei provare a riprodurre Cardellini ancestrali (uccellini che oggi si chiamano cardellini mynor - ndr). So che non è semplice, ma con il suo aiuto voglio tentare.
Anni fa mi è capitato che una cardellina neppure provasse ad edificare il nido, quindi non andasse in estro. Ho paura che la cosa possa ripetersi. Bisogna fare qualche preparazione particolare?
Per favore mi risponda, ho bisogno di sapere. La ringrazio e la saluto cordialmente.
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
non è corretto affermare che sia difficile riprodurre in cattività il cardellino ancestrale, si può riuscire agevolmente sia in voliera che in volieretta ed anche in gabbia da 65 cm.. Preferibili sono le volierette di tipo inglese, schermate da lamiera su tre lati.
Faccia svernare i suoi cardellini insieme, suddivisi per coppia prescelta, e li alimenti con un ottimo misto per carduelidi indigeni. Somministri ad essi anche un buon pastoncino secco da mantenimento ed ogni tanto frutta e verdure, oltre ad integratori vitaminici e minerali.
In primavera inoltrata (metà aprile) metta a disposizione delle coppie dei nidi infrascati con ramoscelli sintetici di conifere, interni o esterni non ha molta importanza (le mie cardelline preferivano i portanidi interni), aggiunga alla dieta pastoncino secco all'uovo da riproduzione (oggi esistono in commercio le perle morbide, ma pare che non sempre i cardellini le appetiscano in modo ottimale - ndr), da integrare con semi germinati e capolini di piante spontanee con semi immaturi allo stadio lattiginoso, meglio se visibilmente infestate da afidi (a trovarne nei campi). Aggiunga dell'uovo sodo da rinnovare spesso in gabbia, specie nella stagione molto calda (ogni 5-6 ore).
Disponga in gabbia abbondante materiale da nido e vedrà che le coppie andranno in estro. A me con questo semplice regime di allevamento, le coppie di cardellino ancestrale allevate anni fa sono sempre andate in riproduzione.
Attenzione all'inanellamento dei pulcini, alcune cardelline tentano di liberare le zampine dei nidiacei del contrassegno metallico che, in tal caso, andrebbe schermato con del cerotto color carnicino, per confondere le riproduttrici con quel vizio che però non è comune a tutte le cardelline derivate da generazioni di riproduzione in ambiente domestico.
Auguri per la bella tenzone, il cardellino è un indigeno stupendo! Ci scriva ancora se ne avesse bisogno. Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Ottobre 2006