Acariasi respiratoria - trachea, bronchi - foto dalla reteVorrei porre alla sua gentile attenzione le seguenti domande:
1) come si fa a distinguere l'acariasi respiratoria da una infezione batterica delle vie respiratorie?
2) l'acariasi respiratoria può colpire anche uccelli alloggiati all'esterno?
3) si può usare il Frontline per combatterla ed eventualmente in quali dosi e modalità?
La ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte e la saluto.
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
anche se mi pone dei quesiti tecnici di competenza veterinaria, proverò lo stesso a fornirle qualche linea guida che possa indirizzarla nel modo più opportuno.
Per Acariasi Respiratoria si intende, come certamente saprà, una patologia dei volatili, sostenuta da acari parassiti delle vie aeree (trachea, bronchi, sacchi aerei e polmoni).
La trasmissione degli acari avviene per contatto diretto tra soggetti sensibili ed altri portatori; mediante assunzione di cibo ed acqua contaminati dal parassita e tramite l'imbecco dei nidiacei, da parte di riproduttori infestati.
L'ambiente di allevamento (interno o esterno) non è pertanto in grado di condizionare in modo significativo il contagio, che si realizza per il tramite di soggetti parassitati dall'acaro.
Non è semplice distinguere una comune forma respiratoria microbica dall'acariasi respiratoria, anche perché generalmente alla patologia parassitaria in parola si associano spessissimo batteri opportunisti di secondaria irruzione che complicano ed aggravano il quadro clinico.
Allorché l'acaro si annida copioso in trachea, è talora individuabile - in forma di puntini neri - illuminando dall'esterno la regione tracheale nei soggetti di pelle chiara. Di grande interesse diagnostico risulta l'autopsia dei volatili venuti a morte, che consente una diagnosi di certezza.
Utile anche l'esame microscopico delle feci dei volatili infestati, che permette talora di rilevare le uova dell'acaro, deglutite con l'essudato respiratorio catarrale ed eliminate con le deiezioni.
Circa la terapia, è di esclusiva pertinenza del medico veterinario specialista. Si utilizza con successo l'Ivermectina e suoi derivati. Il Fipronil (Frontline) non è efficace nella terapia dell'endoparassitosi, in quanto il principio attivo (Fipronil) resta concentrato a livello cutaneo dopo somministrazione topica, costituendo una barriera invalicabile contro gli ectoparassiti, ma non diffonde convenientemente a livello sistemico.
Si rivolga pertanto fiducioso al suo veterinario aviare, per una diagnosi specifica e relativa terapia.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Luglio-Agosto 2006