Uccelli indisposti - foto dalla reteGentile Francesco Chieppa,
le vorrei proporre una problematica che mi affligge da parecchio tempo: in alcuni soggetti del mio piccolo allevamento di canarini, noto problemi respiratori. I soggetti tossiscono, ascoltandoli da vicino si odono dei rantoli respiratori. Ma ciò che è incredibile è che questi soggetti interessati dai sintomi che le dicevo, non muoiono. Cantano normalmente, si riproducono (ed a volte i novelli presentano gli stessi sintomi dei genitori).
Ho provato con lo spray acaricida per inalazioni, di cui non ricordo il nome, ma con scarsi risultati.
Ho somministrato loro il Bactrim, ottenendo analogo fallimento.
Consultando vari testi di canaricoltura, ho appreso che vi sono altre patologie con sintomi analoghi ai miei, ma queste comportano morte precoce degli uccelli che ne sono affetti. Esito che non riscontro, fortunatamente, nel caso dei miei canarini.
Con la speranza di una risposta illuminante, le invio cordiali saluti.
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
dai sintomi ad andamento cronico dell'indisposizione dei suoi volatili, che mi descrive così efficacemente, sorge anche a me il sospetto che i suoi beniamini piumati possano soffrire di acariasi respiratoria, patologia respiratoria a carattere parassitario, sostenuta da acari ad organotropismo dell'apparato respiratorio.
La patologia in effetti ha carattere cronico ingravescente, e porta a morte i volatili che ne sono affetti in tempi lunghi. Ciò che però mi lascia un pò perplesso è che i soggetti che riferisce sintomatici, continuino regolarmente a cantare, perchè in effetti nelle forme di acariasi respiratoria, i maschi cantano sempre meno, in modo sempre più rauco, sino a diventare afoni.
Non vorrei che quanto descrive sia solo una forma di eretismo nervoso con somatizzazione a carico dell'apparato respiratorio, in soggetti ansiosi, timorosi della presenza dell'uomo, magari perchè provenienti da ripetuti accoppiamenti in consanguineità stretta.
Ciò che deve verificare è se sente sibili e rantoli respiratori, quando di notte i soggetti dormono, la qual cosa deporrebbe per una patologia schietta dell'apparato respiratorio, riconducibile anche ad acariasi respiratoria.
Le consiglio di rivolgersi ad un medico veterinario esperto di ornitopatologia, per condurre i dovuti accertamenti del caso e pervenire così ad una diagnosi certa, comprensiva di terapia risolutiva. Vi sono farmaci che risolvono con efficacia le forme di acariasi respiratoria, qualora è di quello che si trattasse, comportando la totale guarigione dei pennuti che ne fossero effettivamente affetti.
Spero di averle fornito una utile traccia. Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Febbraio 2003