Batterie di gabbie per l'allevamento di canarini - foto dalla reteGentile Sig. Chieppa,
considerato la sua esperienza, volevo porle determinate domande sui canarini, eccole:
- che tipo di novelli usciranno da un accoppiamento tra maschio rosso brinato e femmina nero-gialla? Premetto di avere 5 uova in cova, frutto di questo accoppiamento e con quali canarini mi consiglia di unire i due soggetti di cui sopra?
- Quante probabilità ho che le 5 uova schiudano tutte?
- Quando è opportuno inserire un nido pulito per la seconda covata?
- Se e quando devo separare entrambi i genitori dai piccoli?
- Posso accoppiare madre con figlio e padre con figlia?
- Per diventare un allevatore provetto e vincente come lei, quali consigli mi darebbe in tema di canarini?
Grazie mille!
Lettera FirmataRispostaGentile Allevatore,
il rosso brinato è un canarino di colore lipocromico, per giunta a fattore rosso, varietà esente dalla presenza di melanine (pigmenti scuri) nella struttura cromatica del piumaggio. Viceversa, l'altro suo canarino: nero-giallo (verde secondo la vecchia denominazione), è un canarino di tipo melaninico, che deve presentare quale eccelsa espressione del tipo, la massima saturazione melanica del piumaggio.
Come pertanto si renderà conto dalla terminologia tecnica che ho usato, si tratta di due canarini di colore tra essi antitetici dal punto di vista selettivo, qualora si desiderasse allevare in selezione! Dal loro accoppiamento otterrà - ahimè - prole pezzata di scarso valore estetico ancorché venale, dalle tonalità cromatiche rosa-carota (pezzato bronzo diluito, se provvedesse alla colorazione artificiale dei novelli durante la muta del piumaggio).
Le puntualizzo che i canarini di colore lipocromici vanno accoppiati ad altri lipocromici (soggetti a fattore rosso, con soggetti a fattore rosso; soggetti non a fattore rosso, con altri soggetti non a fattore rosso). Così come i canarini melaninici (disegnati) vanno accoppiati ad altri canarini melaninici, generalmente secondo il rispettivo tipo, tranne particolari esigenze selettive (ma qui entreremmo in un ambito troppo specialistico). Ovviamente sempre se intendesse perseguire finalità selettive ed esporre alle mostre, altrimenti tutto è lecito, anche il canarino "arcobaleno".
Le probabilità di schiusa delle uova sono legate alla fertilità e salute dei suoi riproduttori, al loro corretto mantenimento, all'igiene del nido e dell'ambiente di allevamento. Alle caratteristiche del microclima del locale dove ha sistemato i suoi riproduttori.
In merito alla realizzazione di una seconda covata da parte della coppia, consideri che la femmina di canarino avverte lo stimolo di una nuova ovodeposizione, allorché i suoi pulcini hanno circa 15 giorni di vita. A quell'epoca dovrà dotarla di un secondo nido pulito da imbottire, spostando i pulcini della precedente covata ed il maschio in altra gabbia, o nella stessa gabbia da cova se sufficientemente spaziosa, divisa in due dal tramezzo in grigliato metallico (divisorio). Nel tardo pomeriggio e prima che faccia buio, passerà il maschio con la femmina e lo lascerà con essa sino al mattino seguente, allorchè lo riunirà ai suoi novelli. E così sino a deposizione ultimata. In questo modo sarà assicurata la fecondazione della canarina, mentre papà-canarino continuerà ad imbeccare per poi svezzare i suoi pulcini.
Il tipo di accoppiamento consanguineo che mi indica è generalmente finalizzato a fissare caratteri di pregio nella discendenza di un ceppo di razzatori, ma non è procedura esente da spiacevoli sorprese. Nel suo caso, ricorrere alla consanguineità non avrebbe senso.
Per apprendere i principi di base della canaricoltura, si procuri il testo del Prof. Umberto Zingoni: "Canaricoltura", edito dalla Federazione Ornicoltori Italiani - Piacenza (tel. 0523-593403). Per estendere la sua conoscenza sulla genetica del canarino di colore, in relazione a tipi e varietà, le consiglio il testo del Dott. Giovanni Canali: "I Colori Nel Canarino", sempre edito dalla Federazione Ornicoltori Italiani - Piacenza.
La ringrazio per il quesito. Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Maggio 2003