Coppia di Canarini domestici - Foto dalla reteSalve Sig. Chieppa,
mi sono avvicinato all'allevamento dei Canarini per caso, ma da quando essi sono entrati in casa per caso, ho davvero vissuto e sentito la bellezza di poter osservare questi esserini che, pur nella loro fragilità, hanno espresso, giorno dopo giorno, dei caratteri di vita e socialità che non immaginavo, rallegrando gli ambienti domestici con il loro canto melodioso!
Il problema è che attualmente hanno circa un anno di età, ma non si accoppiano, non nidificano, pur trattandosi di una coppia certa. Sono sistemati in un'ampia gabbia di dimensioni 50 x 70 cm., in una camera tranquilla, priva di riscaldamento artificiale e di sbalzi termici, ma noto che il maschio è geloso del nido.
La femmina non ha mai edificato il nido, inoltre ogni mattina, e solo la mattina, la femmina richiama le attenzioni del maschio con un pigolio sommesso ed insistente che assomiglia ad un gemito, il maschio tenta allora di coprirla, ma lei scappa via e quindi cominciano a litigare...
Dunque, amore ed odio... mi sto sfiduciando. Spero di essere stato chiaro. Come rimediare? Mi devo preoccupare? Grazie per l'attenzione e con i miei migliori saluti.
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
nella sua missiva mi scrive di aver sistemato la coppia di canarini in un ambiente tranquillo, privo di riscadamento e di sbalzi termici, tuttavia non mi riferisce nulla circa la tipologia di fotoperiodo di detto ambiente, ed il fotoperiodo è essenziale per la riproduzione dei nostri uccellini.
Il fotoperiodo ideale deve essere assolutamente naturale, seguendo la durata del giorno (ore di luce) e della notte (ore di buio), valori variabili secondo l'avvicendamento stagionale.
L'illuminazione nei locali di allevamento degli uccelli
E' infatti la fluttuazione delle ore di luce e di buio giornaliere a regolare il delicato orologio biologico dei pennuti, predisponendoli alla cova a primavera (fotoperiodo crescente); alla muta del piumaggio nel periodo tardo-estivo/ inizio autunno (fotoperiodo calante) ed al riposo sessuale (anestro) in autunno/inverno (fotoperiodo ai minimi stagionali, con durata del giorno molto inferiore alle ore di buio della notte).
L'alimentazione (tenore proteico della razione, che approssimandosi la stagione riproduttiva va incrementato; disponibilità di un supplemento di vitamine liposolubili e di calcio), la presenza del maschio in estro (che manifesta un canto insistente), la disponibilità del sito di nidificazione e del materiale per imbottirlo (sfilacce), costituiscono solo fattori secondari alla fotostimolazione stagionale (almeno 12-15 ore di luce diurna in fase riproduttiva).
Spero di essere stato sufficientemente chiaro. In caso contrario ritorni a scriverci per ulteriori specifici approfondimenti.
Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Giugno 2005