Ho ricevuto ieri questo curioso comunicato stampa, inerente una notizia che sto contribuendo a diffondere in rete attraverso il nostro portale. L'iniziativa dei membri di questa cooperativa naturalistica pugliese è alquanto singolare, ma al tempo stesso carina ed efficace. Mettersi a nudo, in modo alquanto castigato e di buon gusto, con gli animali che si contribuisce a salvare e difendere, per suscitare curiosità ed interesse ed ottenere i fondi necessari a continuare le attività naturalistiche e di recupero faunistico. Sono certo i nostri Lettori saranno interessati a questa notizia ed alle attività della Cooperativa Naturalia.
Sempre più spesso gli enti protezionistici ricorrono anche al nostro Portale, per diffondere i propri messaggi promozionali in difesa degli animali e della natura. Veniamo sempre più spesso considerati come l'Organo di informazione online degli Ornitofili Ambientalisti... -----------------------------------
Un calendario per salvare il Centro Recupero Fauna nel Salento
Biologi, ricercatori, veterinari, erpetologi si mettono a “nudo” per aiutare 800 animaliA Calimera, in piena Grecìa Salentina a 20 km da Lecce, c’è un luogo speciale: è un museo civico di storia naturale, un osservatorio faunistico provinciale, un centro di accoglienza della fauna esotica, un centro per il recupero della fauna selvatica e delle tartarughe marine, un ospedale veterinario, ma soprattutto è Naturalia, la cooperativa che da anni gli dà vita.
Biologi, veterinari, erpetologi, guide naturalistiche ed ecologi si prendono cura di oltre 800 animali, che ogni anno transitano dal Centro. Alcuni vengono curati e poi liberati, quasi la metà sono in affido permanente: tartarughe esotiche, pitoni, iguane, pappagalli, barbagianni. L’elenco è molto lungo, occorrono circa 60 kg di cibo e 100 euro di medicine e cure al giorno, ma i finanziamenti pubblici coprono solo il 50%.
Da qui l’idea del Calendario Naturalia 2013, in cui animali e operatori sono ritratti senza veli, per raccogliere i fondi necessari per la loro sopravvivenza. Più che uno zoo è una famiglia, i cui membri non hanno vita facile, eppure non si arrendono e sono disposti a tutto, anche a superare i limiti. Così Simone Tarantino, guida del museo, si fa fotografare con due sauri, lucertole della specie Pogona vitticeps provenienti dall’entroterra australiano; mentre Piero Carlino, erpetologo e responsabile del Centro Recupero Fauna esotica eteroterma guarda in faccia un pitone delle rocce indiano (Python molurus bivittatus), lungo quattro metri e mezzo.
Solo quest’anno sono stati consegnati al centro circa un centinaio di esemplari esotici importati illegalmente dai vicini paesi balcanici. Luigi Potenza, biologo ed ecologo, è fotografato con la Geochelone pardalis, nota come Tartaruga Leopardo Africana, per un disegno del carapace simile alle macchie del leopardo e Antonio Durante, direttore del Museo, conservatore del Dipartimento di Entomologia e presidente della cooperativa è ritratto con una Caretta caretta, trovata in una rete da pesca, con gravi lesioni interne dovute all’ingestione di lenze e ami, che verrà curata e reinserita in habitat naturale, a differenza delle tartarughe esotiche tenute in affido permanente per evitare fenomeni di inquinamento biologico.
Gianluca Nocco, veterinario e direttore sanitario del Centro accoglienza fauna, è stato fotografato con il biancone o aquila dei serpenti, un animale rarissimo, giunto al centro con ferite d’arma da fuoco, operato già due volte e in attesa di un terzo intervento: sarebbe stato più semplice amputare l’ala e confinarlo in una voliera, ma Gianluca sta facendo il possibile perché quelle ali tornino a portarlo nella sua Africa. Nella foto i ruoli sono invertiti: è lui a dormire tranquillo con l’aquila che veglia sul suo sonno.
Sandro Panzera, direttore dell’Osservatorio Faunistico Provinciale e del Rettilario del Museo, ha sul braccio il pappagallo Omar abbandonato dai suoi allevatori in gravi condizioni fisiche e psicologiche; mentre Simona Potenza, responsabile della fauna omeoterma (mammiferi e uccelli), tiene in braccio il barbagianni Nic operato dopo l’impatto con un’auto per una frattura all’ala. Appena arrivato la guardava con uno sguardo d’impotenza, con la preoccupazione di chi non sa, cosa lo aspetti. In questi scatti gli operatori del Museo si sono scoperti insieme ai loro animali, nudi e vulnerabili, sottoposti alle critiche di chi li esamina. In queste foto hanno scelto di passare dalla loro parte, dal lato di chi è osservato e osserva e in silenzio si chiede: e adesso?
Il Calendario Naturalia 2013 si può ordinare direttamente al Museo di Calimera al costo di 10 euro, consegna esclusa (tel. 0832 875301, 348 4039033,
info@msns.com,
http://www.museocalimera.it).
Museo Civico di Storia Naturale del Salento (MSNS): nasce nel 1982 ed è gestito dal 1996 dalla Cooperativa NATURALIA. Si articola nei Dipartimenti di Paleontologia e Paleoantropologia, di Entomologia, Erpetologia, Ornitologia e in una serie di sezioni che spaziano dalla Mineralogia alla Malacologia, dalla Mammologia all’Embriologia e Teratologia. Sono in fase di progettazione le sezioni di Astronomia e Planetario, di Geologia, Petrografia e Botanica. Il Museo offre al visitatore la possibilità di osservare animali vivi nelle fedeli ricostruzioni ambientali dell’Insettario e del Rettilario. Ospita l’Osservatorio faunistico della Provincia di Lecce (OFP) con il Centro per il recupero della fauna selvatica, il Centro accoglienza fauna esotica, il Centro Recupero Tartarughe marine e l’Osservatorio erpetologico salentino. Ha una biblioteca naturalistica aperta al pubblico e si sta lavorando alla realizzazione di un orto botanico, una butterfly house, una palude e un’area ricreativa gratuita.
Fonte: UFFICIO STAMPA: MP COMUNICA, tel. 329.1273493, 347.2485922,
press@mpcomunica.itDott. Gianluca Nocco, veterinario e direttore sanitario del Centro accoglienza fauna, fotografato con il biancone o aquila dei serpenti.
Dott. Luigi Potenza, biologo ed ecologo, fotografato con la Geochelone pardalis, nota come Tartaruga Leopardo Africana.
Dott. Piero Carlino, erpetologo e responsabile del Centro Recupero Fauna esotica eteroterma fotografato con un pitone delle rocce indiano (Python molurus bivittatus).
Dott.ssa Simona Potenza, responsabile della fauna omeoterma (mammiferi e uccelli), tiene in braccio il barbagianni Nic.