|
|
|
Messaggi senza risposta | Argomenti attivi
|
Pagina 1 di 1
|
[ 1 messaggio ] |
|
La Legge è uguale per tutti?
Autore |
Messaggio |
Francesco
Amministratore
Iscritto il: 29/03/2012, 22:15 Messaggi: 3236 Località: Italia
|
• QUANDO LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI •
di Davide Rizzi
Riceviamo una e-mail da Davide Rizzi, un nostro lettore che ci segue da Roma, dedito per hobby all'allevamento di uccelli indigeni. Purtroppo il Lazio è, credo, l'unica Regione italiana che non ha mai normato sulla detenzione e l'allevamento degli uccelli dell'avifauna autoctona. Così gli allevatori di specie indigene del Lazio devono superare mille difficoltà burocratiche per dedicarsi al proprio hobby, sempre in bilico tra lecito ed illecito.
Naturalmente si possono liberamente detenere ed allevare le mutazioni delle specie autoctone, ma la legge non disciplina l'allevamento degli uccelli di varietà ancestrale che, inevitabilmente, di tanto in tanto nascono anche accoppiando i soggetti mutati delle varie specie.
A quel punto che fare? Liberare gli uccellini ancestrali equivale a condannarli a morte, considerando che, nati in gabbia, risultano indelebilmente imprintati alla vita negli ambienti domestici, non riuscendo più a sopravvivere in natura. Tenerli in allevamento espone gli ornitocoltori al rischio di essere pesantemente multati e magari denunciati anche penalmente, in precaria assenza di una normativa ad hoc che faccia chiarezza sulla materia e disciplini l'allevamento in cattività.
Gli ornitocoltori amatoriali del Lazio si sentono - giustamente - pesantemente discriminati rispetto ai colleghi hobbisti delle altre regioni d'Italia e si chiedono il perché di tale anacronistica disparità legislativa, invocando al più presto un intervento degli organismi federali (Federazione, Raggruppamento Regionale), perché finalmente anche il Lazio possa dotarsi di una disciplina regionale che normi allevamento e detenzione degli uccelli indigeni dell'avifauna autoctona.
Si realizzerà mai tale improcrastinabile intervento di giustizia sociale che sancisca veramente nei fatti che "La Legge è uguale per tutti!"?????
Non ci resta che sperare ed appellarci alla Federazione Ornicoltori Italiani perché attraverso il Raggruppamento Regionale del Lazio, possa sollecitare la Regione Lazio a legiferare sulla materia, come tutte le altre regioni d'Italia hanno già fatto. Al limite sensibilizzare anche le Camere e la Presidenza della Repubblica su questo problema che crea innegabilmente disparità tra cittadini italiani.
Un noto detto afferma che la legge sia uguale per tutti...
Evidentemente questa semplice e certamente corretta esclamazione, non prevedeva le leggi riguardanti la detenzione e l'allevamento delle specie autoctone in Italia. Mi spiego meglio. Pur essendo calabrese di nascita per questioni di lavoro vivo e allevo nel Lazio, più esattamente a Roma. Come molti di voi sapranno, nel Lazio non esistono leggi che tutelino gli allevatori e consentano agli stessi la detenzione e l'allevamento di specie autoctone nella loro versione ancestrale.
La sola detenzione di un solo soggetto ancestrale (anche se regolarmente anellato e certificato) è punibile penalmente con 160 euro di multa a soggetto e non escludendo provvedimenti anche più seri. Semplicemente è legale la sola detenzione di specie mutate, cosa che in ogni caso non è regolamentata da alcuna legge scritta e che spesso comporta ugualmente non pochi problemi a chi alleva.
Credo che sarebbe opportuno regolarizzare la questione anche nella capitale e che un allevatore laziale abbia gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri distribuiti sul territorio. Trovo incostituzionale e anche assurda una situazione simile dove una legge varia a seconda della regione senza una reale motivazione, fino ad arrivare all'assurdo nel Lazio.
Chi alleva sa bene che è quasi del tutto impossibile non avere ancestrali in allevamento. Servono come il pane per mantenere la taglia come anche le qualità che ogni singola specie possiede e non è escluso che da soggetti mutati possa in ogni caso saltare fuori un ancestrale. E in quel caso l'allevatore cosa dovrebbe fare? Seguire alla lettera la legge o far prevalere la ragione? E se anche un allevatore volesse seguire la prima, che fine dovrebbe fare il soggetto?
Anche il solo farlo volare vorrebbe dire condannarlo a morte sicura....e se non erro sarebbe un reato anche questo.
Scrivo queste poche righe nel tentativo di sensibilizzare la F.O.I. e, soprattutto, le varie associazioni presenti nel Lazio, per cambiare questa situazione che limita il diritto di ogni singolo cittadino/allevatore che voglia dedicarsi a questo hobby senza preoccupazioni di sorta e che a mio modesto avviso, danneggia e non poco gli stessi animali.
Mi piacerebbe avere un riscontro positivo, purtroppo da solo... diventa impossibile cambiare le cose. In modo tale che la legge, sia veramente uguale per tutti.
Davide Rizzi - Roma
_________________ Allevo: Cardinalino del Venezuela (ancestrale/ bruno/ pastello/ pastello ali grigie/ pastello bruno/ diluiti) - Lucherino Testanera (ancestrale/ diluiti/ topazio/ lutino) - Lucherino Ventregiallo (nuove mutazioni in studio) - Lucherino Facciagialla.
|
24/10/2015, 15:02 |
|
|
Pagina 1 di 1
|
[ 1 messaggio ] |
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
Top
|
|
|