Qualche giorno fa ho trovato un Cardinalino del Venezuela ancestrale adulto, che quest'anno ha riposato senza riprodurre - soggetto di 2 anni - piuttosto acciaccato. Aveva difficoltà a poggiare correttamente una zampina sul posatoio, arto che denotava aspetto rattrappito. Ma la condizione generale del volatile non mi sembrava granchè rassicurante, in quando piuttosto spaventato, tendente a presentare movimenti alquanto scoordinati, al limite delle convulsioni.
Ho isolato il Cardinalino in una gabbietta singola, ho osservato le sue feci che mi sono sembrate abbastanza normali. Ma l'aspetto della bestiola continuava a non rassicurarmi, tanto che ho pensato a lungo se fosse il caso di somministrargli un antibiotico o un coccidicida. Alla fine ho optato per nulla, ripromettendomi di tenerlo ancora in osservazione per altre 24 h. e poi decidere il da farsi. Sempre che si fosse stati ancora in tempo.
Il giorno seguente l'uccellino era vivo, ma dello stesso aspetto. La zampina destra sempre tenuta in modo un pò spastico, con difficoltà ad aprirla e mantenerla in presa sul posatoio. Ad una sommaria osservazione visiva, l'arto non presentava lesioni evidenti.
A quel punto, immaginando che una dieta di soli semi avesse potuto in qualche modo portare l'uccellino in carenza, mi è venuta l'idea balzana di somministrare in gabbia un bel capolino di splendido basilico verde, che com'è noto sono solito coltivare tutte le estati in numerose terrine di terracotta sul mio balcone, sia per farne del pesto con cui condire la pasta (è un vero rituale che impongo a mia mamma) e sia per alimentarne i miei spinus che hanno sempre mostrato di gradire parecchio la pianta officinale mediterranea. Detto fatto.
A seguito di tre giorni di somministrazione di una cimetta fresca di basilico, il Cardinalino ha subito una vera e propria metamorfosi ed oggi si presenta in ottima forma, con ottima presa di entrambi gli arti sui posatoi della gabbietta dove ancora è custodito da solo, denotando un portamento sicuro e scattante. E consuma anche con maggiore avidità il misto di semi specifico per Cardinalini.
Mi chiedo a cosa sia dovuto il cambiamento miracoloso. Forse ad una attività lassativa del vegetale verde? Forse alle sue proprietà antisettiche ed antiputrefattive fitoterapiche da addebitare agli olii essenziali di cui la pianta è ricca? Non so, fatto sta che attribuisco alla pianta la guarigione ed il recupero del piccolo carduelide sudamericano. La fitoterapia sta assumendo sempre maggiore importanza nella terapia delle patologie dei piccoli volatili da gabbia.
Domani estenderò la mia coltivazione casalinga di basilico, piantando altre piantine da vivaio in alcuni grossi vasi ancora disponibili, così da rifornire del vegetale, in abbondanza, tutti i miei spinus e possibilmente anche i canarini che ho deciso di tenere per la prossima stagione cove 2014: in pratica i soggetti di Razza Spagnola e gli Ali Grigie a fattore rosso.