Farmaco miracoloso? - Foto a caso dalla reteGentilissimo Sig. Chieppa,
mi chiamo Cesare, sono un appassionato ed allevatore di Cardellini. Volevo porle una domanda.
E' la seconda volta in due anni che vedo ad una grande mostra scambio, un grossista di cardellini di cui non faccio nome, somministrare una misteriosa pozione, nel becco di cardellini con piumaggio visibilmente arruffato e malridotti.
Sono riuscito a vedere trattarsi di un piccolo dosatore che sta nel palmo di una mano, contenente certamente una piccolissima pasticca, o qualcosa di liquido. Lei sa mica dirmi di che si tratta?
Sicuro di una celere risposta, le porgo cordiali saluti.
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
non faccio il commerciante di uccelli, bensì per passione l'allevatore. Pertanto non dopo i miei uccellini (e non è che tutti i commercianti li dopino...) e non saprei veramente di che diavoleria si tratti quanto riferisce.
Non credo possa trattarsi di una piccola pillola, immagino il cardellino non riuscirebbe a deglutirla. Sarà forse una soluzione associazione di antibiotici a largo spettro e cortisone. Perchè non ha chiesto delucidazioni direttamente a chi ha visto somministrare il prodotto, considerando che non è reato l'automedicazione dei propri uccelli, ma certamente è poco serio trattare con farmaci uccellini in procinto di vendita e quindi non sani ed in precarie condizioni di salute?
Ad ogni modo se riuscisse in futuro ad individuare di che si tratta, ci renda partecipi della scoperta della misteriosa pozione.
Diffidate da certi rivenditori/ allevatori, esaminate sempre accuratamente lo stato di salute degli uccellini prima di acquistarli. Il ventre deve essere roseo ed asciutto, non gonfio e/o arrossato, le anse intestinali non dovrebbero essere chiaramente evidenti e dilatate; lo stato di nutrizione (pannicolo adiposo sottocutaneo addominale) deve essere buono.
Se nonostante ciò, incorreste in spiacevoli conseguenze dopo l'acquisto entro il periodo di garanzia, che è in genere di sette giorni, potrete contestare il volatile al suo venditore attraverso una procedura legalmente codificata.
In caso di decesso di un volatile con anellino identificativo inamovibile, fate eseguire esami di laboratorio sul pennuto deceduto. Fatevi certificare il referto, se positivo per malattia trasmissibile o patologie organiche pregresse, con chiara identificazione del soggetto mediante annotazione sul referto degli estremi identificativi recati dall'anellino dell'uccellino. Il referto deve ovviamente essere firmato dal laboratorio di certificazione. Dopo di che inviate detto documento con una vostra lettera di contestazione dell'acquisto, a chi vi ha venduto l'uccellino che poi è deceduto dopo qualche giorno dalla cessione, per una documentata patologia infettiva o disfunzione organica pregressa. La lettera deve essere raccomandata con ricevuta di ritorno e sarebbe meglio allegare l'anellino identificativo, o una foto chiara e significativa del contrassegno metallico, dopo essere stato ovviamente asportato dalla zampina del volatile perito.
In genere si addiviene ad un accordo bonario con rimborso, anche delle spese di laboratorio, o sostituzione del volatile da parte di chi ve lo ha incautamente ceduto e, salvo rarissime eccezioni suscettibili di un ricorso ad un legale che tuttavia può essere valido e consigliabile solo per cifre importanti, si risolve lo spiacevole incidente.
Spero di esserle stato utile.
Cordialità.
Francesco Chieppa Estratto da "Uccelli" - Dicembre 2006