Gentile Sig. Chieppa,
da pochi giorni ho scoperto la sua rubrica sulla rivista "Uccelli". Io ho una grande passione per i Canarini e dallo scorso aprile ho due coppie di questi uccelli.
Circa un mese fa ho iniziato ad aumentare loro il cibo, somministrando un pò di pastoncino secco e morbido a giorni alterni, oltre i semi giornalieri. Inoltre, da circa 15 giorni, ho iniziato a somministrare ad essi vitamina E in gocce nell'acqua di bevanda, a giorni alterni con un multivitaminico.
I miei canarini hanno svernato in casa, in due gabbie distinte ed a metà marzo li ho spostati all'esterno sotto un porticato, perché vivo in campagna ed attualmente la temperatura è abbastanza mite. Le due coppie sono state sempre insieme, ma attualmente non si decidono a nidificare.
La prima femmina (di razza spagnola) ignora totalmente le sfilacce da nido tant'è che le ho rimosse; mentre l'altra (mosaico), gioca con il materiale da nido. Cosa devo fare, togliere le sfilacce anche alla mosaico, sino a quando non mi renda conto che volesse effettivamente fare il nido? Sono ancora in tempo per nidificare?
Questo ritardo può dipendere dalla primavera un pò tardiva? I loro maschietti comunque cantano a squarciagola e non hanno problemi di salute. Grazie mille per l'eventuale risposta e complimenti per la vostra rubrica.
Lettera FirmataRispostaGentile Signora,
quando scrive che i canarini hanno svernato in casa, si riferisce agli stessi ambienti abitativi domestici umani con illuminazione artificiale sino a tarda sera? In caso affermativo, è evidente che allorché traslocati all'esterno a metà marzo, gli uccellini sono stati condizionati ad una riduzione del fotoperiodo (le ore di illuminazione del giorno), rispetto a quello di casa, traendone un effetto contrario alla maturazione della forma riproduttiva che com'è noto è conciliata dall'aumento delle ore giornaliere di luce.
Comunque sia, abbia la bontà di attendere il subentrare della forma amorosa con l'inoltrarsi della stagione primaverile ed il naturale allungamento delle ore di luce del giorno. Del resto è buon segno che i maschi siano al canto e non sia subentrata una falsa muta, spesso conseguenza di cambiamenti repentini del fotoperiodo.
Circa le sfilacce da nido, la loro disponibilità in gabbia è tra i fattori che conciliano l'estro dei riproduttori, così come un'alimentazione di maggior tenore proteico (somministri dell'uovo sodo), il canto dei maschi ed un aumento quotidiano delle ore di luce (incremento del fotoperiodo).
Consideri comunque nella norma che i canarini prima giochino con il materiale da nido fornito dall'allevatore, sino al raggiungimento del pieno estro della femmina, allorché iniziano a fare sul serio.
Grazie per i complimenti. Cordialità
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Maggio 2006