Prolasso dell'ovidutto in un pappagallino ondulato - da "Malattie degli uccelli da gabbia" del Dott. Gino Conzo - Edagricole 2001Sig. Chieppa Buongiorno,
ho un grosso problema con una mia canarina. Ritenzione dell'uovo che per la verità ora ha deposto, ma prolasso totale conseguente degli organi interni! Che fare in questi casi?
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
mi ha esposto un caso di estrema urgenza, che richiede un tempestivo ricorso ad un medico veterinario aviare. Nel momento che rispondo al suo quesito, a distanza di diversi giorni, certamente ci sarà stato l'epilogo del caso che mi espone, mi auguro positivo e con l'intervento di un professionista.
Ad ogni modo le fornisco delle linee guida in casi come questi.
Per prolasso dell'ovidutto (è il caso che descrive nella missiva), si intende la fuoriuscita attraverso l'orifizio cloacale, di una porzione dell'ovidutto, costituita da utero e parte della vagina.
Questo grave inconveniente si verifica durante la deposizione delle uova, allorché vi siano delle distocie (uovo non in presentazione corretta d'espulsione), oppure quando sussistano disendocrinie che comportino una ovodeposizione continua e sregolata.
Dal punto di vista eziologico, il prolasso è la conseguenza di un'anomala contrazione dei muscoli addominali, in uccelli in precarie condizioni di salute, anche e soprattutto per un eccessivo sfruttamento riproduttivo.
Sovente nella parte prolassata dell'ovidutto è presente l'uovo, come credo si sia verificato nel caso che mi descrive.
La risoluzione del prolasso è di esclusiva pertinenza del medico veterinario. L'allevatore deve prontamente isolare l'uccellino indisposto dai propri conspecifici, perché l'organo prolassato è sporco di sangue e questo può scatenare reazioni di pica e cannibalismo da parte degli altri volatili, che risulterebbero fatali.
Occorre inoltre mantenere il volatile con il prolasso in un ambiente caldo, in quanto gli organi prolassati costituiscono una causa di termo-dispersione e potenziale ipotermia corporea, per il delicato organismo di un uccellino di pochi grammi di peso.
In sostanza, l'intervento del veterinario consiste nel detergere e ripulire la porzione di ovidutto protrusa, con soluzione fisiologica sterile. Quindi applicherà sulla parte prolassata una pomata antibiotica addizionata di cortisone, al fine di ridurre l'edema degli organi fuoriusciti e riposizionarli nella loro sede naturale. Tale manualità, tutt'altro che semplice, viene espletata con l'ausilio di un tamponcino sterile, lubrificato.
Ricollocato l'ovidutto in addome, si mettono un paio di punti di sutura a livello di rima cloacale, al fine di evitare una riespulsione, consentendo ugualmente al volatile di espellere feci ed urine, attraverso il pertugio cloacale residui.
Dopo un paio di giorni, regrediti l'edema e l'ipercinesi delle strutture anatomiche coinvolte nel prolasso, verranno rimossi i punti di sutura. Ovviamente verrà prescritta al volatile una terapia antibiotica per alcuni giorni.
Ho riportato passo passo la tecnica di riduzione del prolasso dell'ovidutto, perché gli amici allevatori comprendano che in casi del genere è d'obbligo allertare con urgenza il medico veterinario, se si è intenzionati a non perdere in poco tempo il volatile sofferente.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Luglio-Agosto 2006