somministrazione orale di un farmaco ad un diamante mandarino - foto dalla reteSig. Francesco buongiorno,
le scrivo dalla provincia di Taranto e sono un allevatore di Diamanti di Gould. Vorrei cortesemente da lei un consiglio su come trattare i miei Gould con l'Ivomec, contro le parassitosi.
Le spiego meglio: ho sempre trattato i miei uccelli in allevamento con Ivomec (Ivermectina), diluito con glicerolo liquido 1:10, mettendo una goccia della diluizione direttamente nel becco dei volatili, oppure sulla pelle dietro la testa, scostando il piumaggio, al fine di prevenire e combattere problemi di acari del piumaggio ed ancor più l'acariasi respiratoria, che nel Diamante di Gould è una endoparassitosi tutt'altro che rara, specie in questo periodo stagionale di caldo estivo.
Parlando però con altri allevatori (di canarini), mi hanno detto che posso sostituire il trattamento diretto, uccellino per uccellino, con un trattamento collettivo in acqua di bevanda, dosando 1 ml. di Ivomec in 1 litro di acqua e somministrando tale diluizione agli uccelli per un giorno intero.
Ovviamente questa seconda opzione è più pratica e rapida da eseguire, vorrei adottarla, ma non sono sicuro sia una tecnica giusta, visto che ricordo di aver letto tempo fa che l'Ivomec non si diluisce in acqua. Desidererei pertanto un suo prezioso consiglio, ringraziandola anticipatamente per la risposta.
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
l'Ivermectina (e suoi derivati - oggi si impiega come antiparassitario con maggior successo la Selamectina - n.d.r.) è una molecola farmacologica oleosa, assolutamente non diluibile in acqua.
Quanto le hanno riferito rispecchia l'improvvisazione e l'empirismo di molti nostri allevatori. Fornire l'Ivermectina in acqua di bevanda, significa fare assumere agli uccelli che berranno per primi la predetta diluizione, pericolosissimi iperdosaggi di Ivermectina che possono rivelarsi anche letali, considerando che i lipidi (sostanze oleose) tendono a raccogliersi e concentrarsi sulla superficie dell'acqua.
Nel suo caso credo giovi il vecchio adagio "chi lascia la vecchia via per la nuova, sa quel che lascia e non sa ciò che trova...". Mi perdoni la licenza! Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Settembre 2005