Cantore d'Africa (Crithagra leucopygia) - Foto dalla reteEgregio Chieppa,
sono un nuovo abbonato di "Uccelli" e volevo chiederle un consiglio. Ho acquistato alcuni esemplari di Cantore d'Africa all'ultima mostra autunnale di Reggio Emilia, ma uno dopo appena tre giorni è morto. Oggi ad un altro gli si è chiuso un occhio.
Volevo sapere cosa devo fare, li tengo in casa anche se le temperature in Liguria sono molto miti. E' una specie tanto delicata? Spero il canto sia una compensazione, anche se a tutt'oggi non ho udito nulla.
Cortesemente mi illumini su questi esemplari. Grazie!
Lettera FirmataRispostaGentile Lettore,
l'acquisto di uccellini in una grande mostra-scambio come quella di Reggio Emilia, dove sono convogliate diverse migliaia di volatili di ogni specie e provenienza, senza che sia possibile da parte dell'organizzazione, alcun controllo preventivo di tipo sanitario, fatta eccezione per l'acqusizione dei modelli rosa (autocertificazione di provenienza) conferiti dagli allevatori espositori, non costituisce propriamente una situzione tranquillizzante, soprattutto quando si tratta di specie esotiche e piuttosto delicate.
Naturalmente io non posso indovinare la causa precisa di decesso del volatile, ad appena tre giorni dall'acquisto, anche se posso ipotizzare che lo stress del mercato e quello ulteriore costituito dal cambio di ambiente di allevamento, devono essere stati fatali all'uccellino.
Circa il secondo uccellino che manifesta un problema oculare, dovrebbe farlo visitare da un medico veterinario aviare. Tuttavia, consultando il testo "Canarini di tutto il Mondo" di G. De Baseggio e S. Quercellini, trovo precisa menzione della relativa frequenza di flogosi palpebrali (blefariti) ed infezioni oculari nei Cantori d'Africa e Canarini del Mozambico di recente importazione (all'epoca del quesito le importazioni di volatili esotici di cattura non erano ancora vietate - ndr).
Il Cantore d'Africa (Crithagra leucopygia), se ben acclimatato alle nostre latitudini, correttamente alimentato ed alloggiato, si dimostra esotico allevabile al pari dell'affine Canarino del Mozambico (Serinus mozambicus), tuttavia non bisogna illudersi che l'allevamento di questi fringillidi africani, sia per difficoltà pari a quello dei comuni canarini domestici (Serinus canaria).
La specie, originaria dell'Africa Centrale - priva di evidente dimorfismo sessuale, soprattutto in fase di riposo riproduttivo - nidifica dalla fine della nostra estate ad inizio primavera (stagione delle piogge). Pertanto in questa delicata fase occorre alloggiare le coppie in ambiente interno riscaldato e con fotoperiodo programmato artificialmente.
La dieta di questa specie è costituita da una buona miscela di semi per uccelli esotici, spighe di panico, con l'accortezza di fornire per tutta la fase riproduttiva un pastoncino da imbecco ad elevato tenore proteico, semi germinati, erbe prative, prede vive (afidi) e uovo sodo.
Auguri per la sua esperienza di allevamento con il Cantore d'Africa, augurandoci che possa superare le prime ed inevitabili difficoltà da noviziato, riuscendo a condurre in porto con successo la nuova esperienza. Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Maggio 2005