Che bei ricordi quelli di Reggio Emilia da ragazzo. Non avevo mai partecipato alla Internazionale di Reggio Emilia, neppure per il Mercatino. Poi, ascoltando i racconti di alcuni allevatori della vicina associazione di Trani, che spesso di sera frequentavo dopo cena (all'epoca Pinuccio Cariati, il fratello Girolamo, Vittorio Somma, Damiano e pochi altri fondatori, alcuni giorni della settimana si trattenevano in sede sino a tarda sera) nonostante fossi tesserato alla AOP-Bari, mi convinsi ad andarvi per la prima volta, perchè mi dissero all'epoca "lì si vende tutto, pure i canarini ad una zampa o ad un occhio..." "Il Mercato tira a meraviglia!!!!".
E così decisi di portare in vendita alla Internazionale di Reggio Emilia, una cinquantina di miei canarini verdi ed ardesia, in due casse di legno con frontale in gabbia metallica, ordinate per l'occasione per posta da un artigiano del centro Italia che si inserzionava sul periodico FOI "Italia Ornitologica". Allora non esistevano i trasportini a norma di benessere animale che abbiamo oggi, prodotti da tante diverse ditte nazionali, in materiale coibentato, antiurto ed atossico per gli uccellini. Allora era tutto più alla buona....
La vendita fu un successone, proprio come mi avevano anticipato, oltre ogni mia più rosea aspettativa. Vendetti quasi tutti i miei neri, incassando all'epoca, in soli due giorni, la bella cifretta in lire di 2.400.000! Fu quello il mio primo stipendio, avevo poco più di vent'anni e non vi dico come ero euforico di ritorno a casa in autopulman con quel bel gruzzoletto che, realizzato per gioco in canarini in appena due giorni, avrebbe meravigliato - ritenevo - anche i miei genitori, spesso molto critici con me per ciò che consideravano solo una passionaccia perditempo, che tanto intralciava per casa e mi faceva perdere tempo.
Ricordo che l'autopulmam granturismo della AOP-Bari mi lasciò, arrivati a Bari dopo una notte di autostrada, in Viale Capruzzi, accesso posteriore della stazione ferroviaria di Bari centrale, alle 05:00 del mattino. La stazione era deserta ed un pò avevo timore, a Bari, di notte, alla stazione centrale, solo e con tutto quel gruzzoletto in contanti nelle tasche.
Percorsi di corsa il sottopasso deserto e quasi irreale per me, abituato a frequentarlo di giorno sempre affollato di gente che va di fretta, recandomi all'Università di Bari.
Presi un semideserto locale per Barletta poco dopo, e restai sulle spine sino a quando non arrivai a destinazione. Dalla stazione di Barletta a casa il passo è breve, poche decine di metri. Finalmente ero a casa ed al sicuro con il mio gruzzoletto. Arrivato a casa, entrai, avevo le chiavi, svegliai i miei genitori ed allineai sul loro letto matrimoniale tutte quelle banconote in taglio da 100.000 e 50.000 lire, incassate a Reggio Emilia dalla vendita dei miei canarini... I miei restarono quasi increduli che i canarini fossero tanto richiesti e tanto commercializzati.
Solo qualche ora dopo ero già in banca a depositare il gruzzoletto sul mio libretto di risparmio che non registrava in quel periodo grandi cifre in deposito, se non quanto un ragazzotto poco più che ventenne può racimolare, in tombole natalizie e regalini vari dei parenti. In quel periodo ero molto spilorcetto, e non spendevo quasi nulla di quanto guadagnato dagli uccellini. Se non per la passione ornitofila. Ma anche lì non scialavo certo.
Che bei ricordi indelebili!!!!!! Che nostalgia di quegli anni verdi!!!!