Merlo (Turdus merula) con pulcino - foto dalla reteEgregio Sig. Francesco,
le scrivo per chiederle un consiglio sulla possibilità di poter allevare un cucciolo di Merlo, sottratto dal sottoscritto dalle grinfie di un gatto, nel cortile di casa.
Premetto che non è mia intenzione tenerlo in gabbia, infatti già adesso svolazza (tentativi!!) felice sul mio balcone, dove la madre, dopo estenuanti ricerche, è riuscita a trovarlo e gli porta anche da mangiare.
Rimetterlo nel nido è una impresa impossibile (il nido è su un pino vicino casa, alto almeno venti metri!), mentre, riportarlo in cortile equivarrebbe a morte certa a causa dei gatti di zona.
I miei figli si sono affezionati al pulcino e piacerebbe loro che, una volta raggiunta la capacità di volare, tornasse di tanto in tanto a trovarci. Per quanto sopra vorrei quindi chiederle:
- come posso fare per abituare il piccolo alla nostra presenza?
- cosa posso dagli da mangiare?
- ha bisogno di acqua?
- quando volerà via, per fare in modo che ritorni sul nostro balcone basta lasciargli da mangiare?
- ce la farebbe a vivere in una voliera?
Grazie per le risposte.
Mauro D. - Lettera FirmataRispostaGentile Mauro,
non credo lei abbia intenzione di costringere ad una vita captiva, un volatile nato libero e proveniente dal patrimonio naturale.
Ciò premesso, se la merla continua ad imbeccare il pulcino, esso, almeno per il momento, non necessita di alimenti integrativi; se proprio volesse, gli collochi da qualche parte un contenitore con del mangime per uccelli insettivori ed altro con dell'acqua, mantenuta sempre pulita e rinnovata.
Non appena il volatile si sarà ristabilito da eventuali ferite, patite a seguito dell'incontro ravvicinato con il gatto del cortile e mostrasse un piumaggio in ordine, con le penne remiganti (ali) e timoniere (coda) ben sviluppate, lo lasci seguire la madre e vivere il suo destino da uccello libero.
Circa la possibilità che di tanto in tanto ritorni sul suo balcone, penso sia una ipotesi alquanto inverosimile.
Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Luglio-Agosto 2003