A volte siamo schiavi dei luoghi comuni. Certi giudizi stereotipati che crediamo "Verbo incarnato" e ci portiamo con noi quali incontrovertibili stereotipi di incontestabile giudizio.
Questi luoghi comuni a volte, e spesso, sono sfatati dall'esperienza vissuta.
Uno di questi luoghi comuni è che non convenga acquistare uccellini dai commercianti, pena il bidone assicurato... Spesso ciò è vero, perchè in definitiva un "commerciante", termine che reca in sè nulla di deteriore e sprezzante, raccoglie soggetti provenienti da vari allevatori ed allevamenti, facendo talora incetta anche di germi della eterogenea carica microbica che - com'è noto - varia da allevamento ad allevamento. Inoltre lo stress del cambiamento di ambiente di vita, strutture e quasi sempre alimentazione, fa il resto.
L'anno scorso com'è noto non ho allevato. Così non ho rinnovato il parco riproduttori e qualche soggetto è pure perito strada facendo. A fine 2013, in procinto di riprendere ad allevare, constatai di essere rimasto a corto di Cardinaline del Venezuela ancestrali (femmine per intenderci) e di doverne quindi acquistare almeno 4, per condurre in porto i progetti riproduttivi che mi ero dato per il 2014, con soggetti ancestrali e mutati.
Così contattai alcuni allevatori regionali, ma con scarso successo. I più avevano ceduto tutto e chi ancora ne aveva, chiedeva cifre spropositate per il prezzo attuale della specie. Decisi allora di temporeggiare e di rimandare gli acquisti all'imminente Mondiale di Bari, con il dubbio comunque di acquistare dai commercianti in mostra scambio ed il proposito di cercare almeno presso gli allevatori.
Per farla breve, la ricerca presso gli allevatori, a gennaio inoltrato, andò ancora una volta delusa. Pochi soggetti disponibili per la cessione ed ancora una volta a cifre spropositate. Mi fu indicato da un amico dello staff del Mondiale un commerciante a pochi passi dal mio banchetto di mostra scambio, che aveva in vendita un gabbione di Cardinalini del Venezuela abbastanza interessanti.
Detto fatto, pochi passi e fui davanti al banco del commerciante. In effetti aveva una grossa stia affollata da un centinaio di Cardinalini, maschi e femmina, ancestrali e mutati. Erano tutti di taglia molto minuta, anellini di diverse annate indicate dall'assortimento dei colori. Alcuni soggetti in forma discreta, altri con il piumaggio compromesso evidentemente dal lungo viaggio (il signore giungeva a Bari da Treviso - Veneto) ed anche da un certo affollamento del gabbione.
Chiesi il prezzo e mi sembrò molto conveniente. C'era da scegliere e molto probabilmente sarei riuscito a mettere insieme 4 femmine ancestrali discrete. Il caso fortuito volle che il commerciante mentre serviva me, passò a fare un'altra cosa. Così potei restare in tutta tranquillità a scegliermi i soggetti. Le mie manovre di rovistamento del gabbione venivano sorvegliate dal figlio, che mi disse essere "dottore" non so in quale disciplina.
In parole povere mi rigirai quasi uno per uno i circa 100 soggetti ed alla fine cavai dal "cilindro" 4 femmine "papabili", bene ossidate, con anellino 2013. Il piumaggio un pò consunto, ma l'addome pulito. Pagai le 4 future fattrici il giusto (diciamo comunque un prezzo molto contenuto e circa la metà di quanto mi era stato richiesto dagli allevatori), e portai avidamente al mio banchetto di mostra scambio le "prede" vive. Le vide l'amico De Luca e si complimentò decisamente con me per l'acquisto fatto, anche e soprattutto in relazione all'ottimo prezzo spuntato.
Per farla breve portai a casa a Barletta a fine giornata mostra le Cardinaline, sistemandole due per gabbia in altrettante stie da 45 cm., con becchime, acqua fresca a cui avevo aggiunto qualche goccia di Baycox a scopo precauzionale, pastoncino secco.
Vidi poco il giorno dopo le esotiche, impegnato in andirivieni quotidiani per e dal Mondiale di Bari, ma esse restarono vive e vegete e per due sere accendendo brevemente le luci artificiali, le rigovernavo e rifacevo tramonto con il temporizzatore alba-tramonto.
In capo a qualche giorno le Cardinaline superarono lo stress del viaggio da Nord a Sud e dello spostamento di ambiente, una smise anche di essere leggermente impallata. Le feci si presentavano ottime, smisi dopo 3 giorni di somministrare il Baycox che sostituii con un preparato multivitaminico per uso umano (Protovit/Supradin).
Pian pianino e senza stressarle, iniziai nei giorni seguenti anche a mondare il loro piumaggio di qualche penna spezzata o sfrangiata ed a poco a poco le Cardinaline assunsero una livrea perfetta, mettendo pure carne ed un pochino di grasso. A quel punto, sempre in gruppi di due, le spostai nella stanza di allevamento con gli altri miei Cardinalini, in gabbie da 60 cm. di lunghezza.
Per farla breve, oggi tutte 4 le femmine acquistate a Bari a gennaio scorso dal commerciante trevigiano, mi stanno copiosamente riproducendo. Siamo su una media di 10 pulli svezzati a coppia. Si sono rivelate riproduttrici e imbeccatrici eccezionali, inoltre hanno meravigliose caratteristiche di standard mai avute ad oggi in Cardinaline ancestrali. In poche parole, mi stanno rifacendo il ceppo...
Vai a parlar male degli acquisti fatti dai commercianti.... A questo devo pure aggiungere un acquisto dell'ultimora fatto in associazione a Bari dal noto commerciante pugliese Filippo Cantore, al quale chiesi se avesse una femmina Cardinalina, visto che avevo qualche maschio in più spaiato. Filippo mi disse di averne una sola e di potermela cedere a prezzo equo. Gli chiesi di portarmela il giovedì successivo in associazione, cosa che fece. Al momento di prenderla, la cardinalina non mi entusiasmò. La presi ugualmente, ma dopo una ventina di giorni la bestiola appariva trasformata dal rancio succulento di Casa Verdi & Ardesia e presto edificò il nido e depose 4 uova. Oggi mi sta svezzando i novelli, pronta a ripartire per una nuova nidificazione...
Che aggiungere....??? Non è vero che dai "commercianti" di animali si rimediano sempre e soltanto bidoni, soggetti gracili, sterili e malati, come qualcuno afferma frettolosamente e con scarso talento riflessivo.
C'è di tutto e di più... occorre saper scegliere ed una volta introdotti i soggetti in allevamento, prendere le dovute precauzioni per evitare una sempre possibile, ma mai certa, contaminazione del proprio aviario, da parte di soggetti comunque un minimo stressati e venuti a contatto con ambienti polimicrobici. Tutto "cum grano salis" ed il gioco è sempre possibile!!!! Occhio ragazzi.