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charles_forever
regolare
Iscritto il: 20/04/2012, 10:52 Messaggi: 235
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Volevo aggiungere qualcosa al concetto di sterilità degli F1. In realtà molte specie di Lucherino, compreso l'Europeo, possono dare R1 col Canarino, solo che la percentuale degli F1 fecondi è piuttosto bassa, tanto che bisogna provare abbastanza a lungo per riuscire. Ricordo che, quando ero un bambino, i vecchi allevatori ibridisti mi dicevano che il Cardellino da sempre e solo ibridi sterili, il Verdone pure, ma ci può sempre essere l'eccezione, il Verzellino li da quasi tutti fertili, il Lucherino (europeo) non è insolito che dia degli ibridi fecondi. Quindi vi è una memoria storica del particolare. In più tutti erano concordi che più l'ibrido era vecchio più era facile ottenere R1. Un recente studio Americano sugli ibridi dei Galliformi ha posto in chiara evidenza che, mentre per le femmine non c'è niente da fare, per i maschi F1 la sterilità non sarebbe causata tanto da difficoltà nella meiosi prodotte dal mancato appaiamento degli omologhi, quanto un processo messo in atto dal sistema immunitario in strutture chiamate "giunzioni serrate Sertoli - Sertoli", ove gli spermi che non corrispondono ad una ben definita immagine che ne ha il sistema immunitario vengono eliminati. Ed ovviamente nell'ibrido F1 quasi nessuno spermatozoo può coincidere con ciò che in realtà non esiste nemmeno. La soluzione potrebbe essere la somministrazione a dosi controllate di un immuno-modulatore che attenui la risposta del sistema. Questo spiegherebbe abbastanza bene anche il perché l'età avanzata favorirebbe la fertilità (e non il fatto che le gonadi maturerebbero dopo chissà quanti anni).
Io intendo sperimentare se possibile, di concerto con il mio veterinario, questa terapia. Uno degli esemplari, ovviamente, su cui mi piacerebbe sperimentarlo, sarebbe proprio l'ibrido F1 Spinus atrata X Serinus canaria.
Anche solo per curiosità scientifica.
Saluti,
Charles.
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10/09/2012, 8:20 |
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Francesco
Amministratore
Iscritto il: 29/03/2012, 22:15 Messaggi: 3236 Località: Italia
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Comunque, visto che avete tirato in ballo voi l'argomento "Canarino Nero", vecchio sogno di tutti noi da sempre selezionatori del nero, vi do qualche altra notizia, su un argomento che seguo da almeno 20 anni!
Episodio di Palermo - da quanto mi raccontò una ventina di anni fa a cena il Dott. Guido di Catania, il marsigliese che acquistò i 4/5 ibridi a piumaggio totalmente nero, ovviamente non era uno sprovveduto e prima di sborsare la grossa cifra, si sincerò che non si trattasse di un "pacco". In effetti pretese dall'allevatore siculo alcune penne e piume degli ibridi di canarino neri e le portò in Francia a farle analizzare, per escludere che i soggetti fossero stati colorati. Appurato che non si trattava di mistificazione, ritornò alla carica ed acquistò i soggetti, speranzoso di fare business con la prossima selezione del canarino nero. Ma il business lo fece solo l'italiano, peraltro in buona fede!
Altra illusione anni dopo a Bari - qualche anno fa cedetti dei neri ad Antonio La Volpe, celebre ibridicoltore di fama mondiale, socio AOP-Bari e più volte campione del mondo. Antonio accoppiò questi soggetti in purezza e produsse dei novelli interamente NERI! L'evento fu talmente SENSAZIONALE che Antonio senza farmi sapere nulla (e della cosa appresa ad epilogo avvenuto, mi dispiacqui non poco), si rivolse in gran segreto e di gran fretta al giudice internazionale di Bari, Peppino Vitti, per fargli visionare gli eccezionali canarini.
Peppino - seppi poi - restò sbalordito alla vista di quei soggetti nero catrame, ed in gran fretta e segretezza provvide a fotografare i canarini NERI ed a compilare un sensazionale articolo per Italia Ornitologica, dal titolo "E' l'alba del canarino nero?" che in effetti uscì poco dopo ed in grande evidenza sul periodico FOI a firma di Peppino Vitti.
Io lessi l'articolo e restai di stucco. Quando poi seppi che quei soggetti neri erano stati prodotti con i miei canarini nero bianco/nero giallo, rischiai un attacco cardiaco, pur essendo sano di cuore, e non poco mi dispiacque di essere stato tenuto all'oscuro di tutto.
Quando però contattai Peppino Vitti per avere ulteriori ragguagli, lo trovai mogio mogio ed alquanto imbarazzato, perchè nel frattempo i canarini NERI dell'articolo, dopo muta si erano trasformati in dei comuni nero bianchi e gialli! Non vi nascondo - e non vorrei sembrare cinico - che l'epilogo mi soddisfò parecchio, perchè vendere dei comuni neri e poi sapere che da quei neri è venuta fuori una nuova e ricercatissima mutazione ambita a livello mondiale, ti lascia inevitabilmente l'amaro in bocca. In sostanza dici a te stesso "che sfiga, perchè li hai venduti????"
Quindi il canarino nero è stato per tanti anni nei miei sogni, ragazzi, ma attualmente è solo una proibita Araba Fenice!
_________________ Allevo: Cardinalino del Venezuela (ancestrale/ bruno/ pastello/ pastello ali grigie/ pastello bruno/ diluiti) - Lucherino Testanera (ancestrale/ diluiti/ topazio/ lutino) - Lucherino Ventregiallo (nuove mutazioni in studio) - Lucherino Facciagialla.
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10/09/2012, 14:52 |
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Alexandra
nuovo
Iscritto il: 01/04/2012, 17:20 Messaggi: 27 Località: Roma
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Questo thread è veramente interessante. Complimenti a Spinus che l'ha aperto.
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11/09/2012, 0:24 |
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charles_forever
regolare
Iscritto il: 20/04/2012, 10:52 Messaggi: 235
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Ciò che è avvenuto, nonostante tutto, ravviva però le speranze. Come ho già scritto, il canarino nero esiste già. Solo che, ancora, nel suo genoma intervengono dei geni probabilmente "costruttori", attivi tutta la vita, che impongono alle eumelanine nere un percorso preferenziale per depositarsi nella penna, cioè rachide e parte centrale del vessillo. Otticamente ciò appare come striatura. Quindi, a differenza di quello che fu fatto col Canarino Rosso, dove venne introdotto un gene responsabile del rosso, nel Canarino Nero bisognerebbe sostituire quei geni con altri, ad esempio come quelli degli Spinus, che invece impongono alle eumelanine di spalmarsi su tutta la superficie della penna. Una disfunzione, forse causata da virus, o da chissà cosa, ha prodotto in quei canarini un risultato uguale, quindi, disattivando in qualche modo quel gene o quei geni responsabili della concentrazione in striature delle eumelanine nere, si dovrebbe raggiungere l'agognata meta. Come procedere per la sostituzione? Siamo sempre di fronte a due ipotesi: attendere che una mutazione faccia il lvoro per noi, quindi selezionarla (questo potrebbe portare ragionevolmente al canarino nero in più o meno una quindicina - ventina d'anni se tutto continua come oggi), oppure sostituire quel gene costruttore concentratore con uno diverso, che spalma il nero, prendendolo ad esempio da uno Spinus.
Charles
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11/09/2012, 8:14 |
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