Pulcino di canarino perito per cannibalismo parentale - Foto verdiardesia.comEgregio Sig. Chieppa,
sono Dario da Napoli, neofita del mondo dei canarini e sono in possesso di una coppia di canarini assortita tra maschio Gloster corona e femmina giallo intenso. Non si scandalizzi, sono un semplice amatore, non un allevatore professionale, ed accoppio come più mi piace, anche meticciando i miei canarini. Sono un modesto amatore di animali, sempre estasiato dai miracoli della Natura.
Perdoni la divagazione ed eccomi al dunque. La canarina ha deposto tre uova: il primo è stato bucato dal maschio, che ho subito provveduto a separare dalla femmina (secondo i consigli da lei dispensati ad altro allevatore in questa rubrica); il secondo non si è schiuso, perchè non fecondato ed è stato gettato fuori dal nido dalla stessa femmina e quando finalmente è schiuso il terzo uovo fertile, regolarmente incubato dalla chioccia, dopo due giorni di amorevoli cure, la canarina l'ha ucciso, divorandogli le falangi della zampetta di sinistra.
Vorrei capire se esiste una causa specifica a cui imputare l'infelice epilogo della nidiata. Perchè la femmina, dopo aver imbeccato e scaldato amorevolmente il pulcino per i primi due giorni di vita, poi lo ha ucciso?
Colgo l'occasione per porgerle i miei più cordiali saluti, ringraziandola per l'aiuto che vorrà prestarmi e per il fantastico e vitale servizio che svolge a beneficio di tutti noi allevatori ed appassionati "principianti".
Lettera FirmataRispostaGentile Dario,
la ringrazio per gli apprezzamenti che mi indirizza. Posso assicurarle che curo con grande piacere e passione la rubrica dei quesiti tecnici indirizzati dagli allevatori alla redazione di "Uccelli". Detto format cartaceo e di rete, mi consente di approfondire con i Lettori le varie problematiche di allevamento ed è per me motivo di arricchimento culturale sul nostro hobby. Inoltre, attraverso questa rubrica, devo dire molto seguita per il numero di lettere che mensilmente riceviamo, divulghiamo l'ornitofilia amatoriale e sportiva, dalla più antica rivista di ornitologia amatoriale italiana e grazie ad un fantastico direttore-editore come Italo Feregotto, che mi ha sempre concesso ampia autonomia e libertà di gestione di questo spazio di informazione che curo.
Ciò premesso, vengo al suo cortese quesito. In genere queste forme di cannibalismo a danno di propri nidiacei, sono espressione di pessima propensione alla cura parentale riproduttiva, da parte degli uccellini che manifestano questo inconveniente che per solito costituisce un vizio difficilmente eradicabile, anche curando scrupolosamente un maggior apporto dietetico di proteine ed aminoacidi.
Trattasi spesso di vero e proprio vizio comportamentale, piuttosto che di carenze alimentari. Questi fenomeni tendono a rinnovarsi nel tempo, e i soggetti che li manifestassero vanno esclusi dalla riproduzione e dal nucleo di selezione dell'allevamento.
Ad ogni modo, provi in una ulteriore covata a fornire alla canarina dell'uovo sodo e somministri sempre a disposizione in gabbia, un mix minerale granulare per ornitologia. Se il fenomeno dovesse ripeteri, l'unica strada è quella di non consentire più a questi soggetti di riprodursi. Potrebbe utilizzare la canarina solo come produttrice di uova da cova da affidare a balia ad altre fattrici di comprovate doti e virtù parentali.
La saluto cordialmete.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Giugno 2005