Uno Psittacide indisposto (foto dalla rete)Buongiorno Chieppa,
sono tanto preoccupata perché il mio Agapornis roseicollis di nome "Coco", dopo un trauma (mia sorella durante una crisi di nervi gli ha rovesciato la gabbia), non è più tranquillo come prima. Sembra sempre agitato e scatta per niente.
E' come se non mi riconoscesse più; esce dalla gabbia da solo, ma vola dove capita (non l'aveva mai fatto prima, è sempre stato fifone e molto prudente). Non si fa più prendere da me ed appena mi avvicino ad esso, diventa aggressivo.
In precedenza stava sempre con me, era dolcissimo e docilissimo. Si faceva fare qualsiasi cosa (e da 10 anni!).
Inutile dirle quanto questo mi tenga in apprensione, e quanto mi manchi il mio "Coco" di prima.
Il tutto accade da ieri e ad oggi nessun miglioramento. Inoltre se prima ogni tanto si spiumava, ora lo fa continuamente sino a ferirsi e sanguinare.
Devo sospettare che questo cambiamento possa essere irreversibile in un volatile tanto delicato come può esserlo un pappagallino?
Posso intervenire in qualche modo? Se gli apro la gabbia, esce ma vola qua e là come impazzito! In tutti questi anni non era mai accaduto nulla del genere. Se si riprendesse, in base alla sua esperienza, più o meno che tempo ci vuole?
Grazie in anticipo per la risposta.
Barbara - Lettera FirmataRispostaGentile Signora,
Lo strano ed inusuale comportamento denotato dal suo parrocchetto, certamente è una conseguenza del trauma patito.
Gli Psittacidi sono uccelli intelligenti e socievoli. Ora esso si sente in pericolo, è passato solo poco più di un giorno dall'evento traumatico che l'ha investito con la sua gabbia. Troppo poco.
Cerchi di tranquillizzarlo, facendogli visita frequentemente, parlandogli con tono dolce e suadente. Fornendogli qualche piccola leccornia, tipo un seme di girasole, ma senza esagerare in leccornie.
Lasci una radio accesa allorché il volatile resta solo in casa. Disponga qualche giochetto in gabbia, tipo un'altalena per uccellini. Vedrà che in capo ad una settimana ritornerà come prima.
Se viceversa la situazione non rientrasse, si indirizzi ad un medico veterinario aviare esperto di psittacidi che, nel caso, potrà valutare il suo stato di salute ed anche l'opportunità di praticare una blanda sedazione per qualche giorno.
L'autodeplumazione che gli anglosassoni definiscono "Feather-plucking", è una conseguenza comportamentale autolesionistica frequente nei pappagalli, ma non esclusiva della specie. Seppure in casi più unici che rari, io l'ho osservata in tanti anni di canaricoltura, in un paio di canarini di colore del mio allevamento.
Le cause di questo comportamento reiterato che può procurare al volatile anche estese ferite e lacerazioni cutanee, è multifattoriale e nei pappagalli è spesso indice di noia, solitudine, scarsa empatia con gli umani adottivi, anche se può talora dipendere da cause organiche, errori alimentari, parassitosi ed altri fattori.
Ovviamente nel caso di "Coco", il preesistente comportamento autolesionistico é stato esacerbato dal trauma patito.
In bocca al lupo e ci scriva per eventuali sviluppi del caso.
Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Aprile 2003