Seme di scagliola (Phalaris canariensis) - foto dalla reteFrancesco Chieppa buongiorno,
sono Gerardo, ti scrivo in relazione alla dieta dei miei canarini e gradirei ottenere un tuo parere in merito. L'argomento che ti sottopongo riguarda la miscela di semi. E' sempre aperto il dibattito tra chi dice che bisogna nutrire i canarini con il classico misto di semi (naturalmente variandolo a seconda dei periodi: riposo, cova, muta), e chi dice che bisogna somministrare solo scagliola, per evitare pance rosse, morie di nidiacei per enteriti, ecc. .
Devo dire che sono tre anni che somministro solo scagliola, e le differenze che ho notato sono state soprattutto, anzi esclusivamente, relative alla mortalità dei nidiacei che si è quasi azzerata, al contrario però ho notato che sono aumentate le uova feconde che non schiudono, e questo quasi esclusivamente alle prime covate, perchè nelle seconde e terze, la percentuale delle nascite sale quasi al 100%.
Ora, a parte le mie esperienze, vorrei sapere che ne pensi e se saresti così gentile da dirmi che tipo di miscuglio usi, se lo prepari da te, e in caso affermativo in che percentuale assortisci le varie essenze di semi.
Grazie per l'attenzione, ti saluto.
P.S.Sembra incredibile, ma non avevo mai pensato di preparare il pastone e conservarlo in frigorifero, come in altra occasione mi hai suggerito. Ho provato e va alla grande!!!
Gerardo - Lettera FirmataRispostaGentile Gerardo,
personalmente sono decisamente contrario ad una alimentazione dei nostri uccellini con una miscela contenente solo scagliola. Il seme di scagliola infatti è ricco di carboidrati, ma povero di lipidi (appena il 5-6% di grassi). Le vitamine liposolubili (A - D - E) particolarmente importanti in funzione antiossidante dei grassi contenuti nell'uovo da cova, si trovano nei semi cosiddetti "oleosi" (niger, ravizzone, lino, canapa, ecc.).
La regolare alimentazione dei nostri riproduttori con becchime contenente percentuali di semi oleosi, permette ad essi di dotarsi di riserve di vitamine liposolubili (soprattutto a livello epatico), consentendo una adeguata dotazione delle uova da cova di queste importanti vitamine, la cui carenza è tra l'altro responsabile di un elevato tasso di mortalità embrionale.
Nel tuo caso io credo avvenga quanto segue. Nutrendo i tuoi riproduttori durante il periodo di riposo autunno-invernale, con il solo seme di scagliola, essi presentano uno stato disnutrizionale, relativo all'apporto carente di vitamine ed aminoacidi. Ad avvio cove, com'è prassi consolidata per molti allevatori, inizierai a somministrare il pastoncino d'allevamento integrato dall'azienda produttrice e magari ulteriormente anche da te, in vitamine, sai minerali, uovo sodo e quant'altro.
A questo punto, grazie alle supplementazioni nutrizionali, si ricostituiscono le riserve di vitamine liposolubili, aminoacidi essenziali (che l'organismo non è in grado di fabbricarsi da se ma deve assumere con la dieta), minerali, ecc. e così, l'elevata mortalità embrionale che ravvisi nella prima covata, regredisce nelle covate successive rientrando nella norma statistica.
Tra l'altro la Scagliola ha anche un contenuto di Metionina (aminoacido essenziale) piuttosto basso (0,25%), rispetto ad esempio allo 0,90% del lino (seme oleoso). Ed anche una carenza di Metionina può essere invocata quale fattore di scarsa vitalità degli embrioni.
Circa il rapporto da te evidenziato: pance rosse - utilizzo alimentare di semi oleosi, ti dirò che tale accostamento può essere ritenuto valido, solo in relazione alla freschezza dei semi oleosi impiegati per la composizione della miscela di grani. Infatti i semi oleosi, se non provenienti da partite fresche e di recente raccolto, possono presentare la componente lipidica irrancidita e in questa evenienza, senz'altro contribuire al noto fenomeno delle "pance rosse" che peraltro riconosce una pluralità di cause.
Personalmente assortisco per i miei Canarini riproduttori, durante tutto l'anno, miscele contenenti un 60% di semi farinosi (scagliola, avena monda, panico, ecc.) e l'altro 40% di semi oleosi (lino, niger, ravizzone rosso, canapa, ecc.). Utilizzo sempre sementi di prima qualità e molto ventilate all'origine e, decisamente, non rilevo il problema delle "pance rosse".
Inoltre, alcuni semi farinosi come l'avena monda (decorticata), presentano ottimi apporti di fosforo ed elevato tenore protidico, ricco di aminoacidi essenziali. Mentre il Lino (seme oleoso), con le sue mucillagini, espleta addirittura un effetto anti-infiammatorio protettivo ed emolliente sulla mucosa intestinale!
Pertanto Gerardo, io continuo a ritenere che in fatto di miscela di semi, la carta vincente sia costituita dal buon assortimento varietale e dalla reciproca complementazione di tutti i fattori nutritivi, contenuti nelle differenti granaglie utilizzate per l'alimentazione del canarino, così come per gli altri pet-bird.
A patto che si possa disporre di granaglie fresche, di recente raccolto (a cuticola turgida e non raggrinzita) e pulite (assenza di polvere e di odore di muffa). Più in generale: l'alimentazione dei nostri beniamini piumati è bene sia sempre varia ed assortita, così che essi abbiano sempre la possibilità di reperire ed assumere tutti quei principi nutritivi dei quali necessitano, specie durante la tanto esigente fase riproduttiva.
Un saluto, cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Settembre 2003