bouquet di canarini di colore - foto dalla reteGentile Sig. Francesco buongiorno,
sono Domenico e le scrivo da Roma. Ho da circa un anno una coppia di Canarini di colore ed ho già avuto alcune nidiate.
Ho tenuto i soggetti tutto l'inverno insieme, in una gabbia di medie dimensioni, dentro casa, ma non vivo in città, sto in periferia, ai margini della campagna, dove c'è meno smog.
Circa un mese fa la femmina ha deposto 4 uova che però non erano state fecondate, pertanto dopo circa 20 giorni di cova ho deciso di romperle, trovando dentro solo un liquido chiaro e un pò di rosso.
Oggi, 2 aprile, la canarina ha deposto un altro uovo, che ho rimosso dal nido, sostituendolo con un uovo finto. Ho fatto bene?
Mi servirebbe da lei qualche consiglio su come andare avanti con la riproduzione, perché ho notato che il maschio non è molto attivo nei confronti della femmina.
Premetto che la coppia gode di ottima salute.
In attesa di cortese riscontro, le invio i miei saluti e la ringrazio anticipatamente.
Domenico - Lettera FirmataRispostaGentile Domenico,
per poter conseguire dei successi riproduttivi con gli uccellini, è pregiudiziale mantenerli in un ambiente privo di riscaldamento artificiale durante l'inverno, ed esposto tutto l'anno ad un fotoperiodo di tipo naturale.
Non mi stancherò mai di ricordare ai neofiti che: il ciclo biologico dei pennuti è regolato dalla durata delle ore di luce diurna, e dalla temperatura ambientale.
Gli uccelli posseggono una sorta di orologio biologico, che consente ad essi di avvertire l'avvicendarsi dei periodi stagionali, predisponendoli di conseguenza, alle varie fasi del ciclo biologico della loro esistenza.
Così la primavera fa scattare in essi quelle trasformazioni neuro-endocrine-anatomiche che determinano l'estro in entrambi i sessi, consentendo al maschio di incrementare le sue facoltà canore ed alla femmina di predisporsi alla cova.
In tarda estate/ inizio autunno, viceversa, si ha la muta del piumaggio. I maschi smettono di cantare, o comunque riducono notevolmente i propri virtuosismi canori.
Se si ignora questa primaria esigenza dei nostri beniamini piumati, collocandoli negli ambienti domestici in coabitazione con gli umani, i loro sensori biologici si inceppano, procurando ad essi una perdurante condizione di stress (che sono solito definire "stress da scompenso del fotoperiodo"), causa alla lunga di seri malanni ed incompatibile con una proficua attività riproduttiva.
Ribadito questo aspetto essenziale dell'ornitocoltura, viene da sé che anche l'alimentazione gioca un ruolo determinante ai fini del benessere degli uccelli e delle loro doti genetiche.
Così come per mantenerli in buona salute, occorre limitare le covate a non più di due/tre l'anno.
Circa la sostituzione delle uova, ha fatto bene. Man mano che la femmina depone l'uovo giornaliero, lo si sostituisce con uno finto di plastica, cosicché, terminata la fase di deposizione, l'incubazione delle uova vere possa iniziare in modo sincrono per tutta la covata, al fine di ottenere schiuse ravvicinate e nidiate omogenee.
In caso contrario, gli ultimi nati spesso soccombono, poiché sovrastati dai fratellini più grandicelli nel ricevere le imbeccate dei riproduttori.
Sulla riproduzione del Canarino ci sarebbero da scrivere pagine e pagine di rubrica. E non è questa la finalità di questo spazio, che intende fornire sintetici consigli di massima, a quanti necessitino di una rapida "imbeccata".
Le consiglio tuttavia di consultare i quesiti dei mesi scorsi, allorché frequentemente si è già scritto di riproduzione. E di scriverci ancora se ne avesse ulteriormente bisogno.
Inoltre la costante lettura di riviste specializzate e di testi di ornitocoltura-canaricoltura, potranno egregiamente formare il suo bagaglio tecnico-culturale, da allevatore amatoriale.
Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Giugno 2003