Una diversa gestione della lettiera di fondo gabbia. All'ultimo Convegno di Educazione Sanitaria FOI di Barletta 2017, il Dott. Laurence Jemmett, valente veterinario e docente alla scuola di specializzazione in Patologia Aviare della Università di Bari, parlando dell'igiene di allevamento, fece un accenno sulla possibilità di allevare su lettiera permanente (come avviene negli allevamenti avicoli da ingrasso a terra - broiler), a patto che in allevamento non vengano introdotti nuovi uccelli dall'esterno, durante la fase di permanenza della lettiera, così da non introdurre in allevamento nuove cariche microbiche, costituite da patogeni alloctoni, perchè com'è noto, ogni allevamento ha la sua carica microbica, con la quale alla lunga va in equilibrio.
Sezione Area Didattica
Bene, poichè da maggio scorso (2022) non avevo molta voglia di seguire gli uccelli, distratto da altre cose, mi limitavo a rifondere quotidianamete acqua, becchime e pastoncino secco. E non rinnovavo i fondi delle lettiere, cosa che ho ripreso a fare da inizio novembre. Pertanto gli uccellini, in gabbie grandi da 90 e 120 cm. di lunghezza, disposti in numero molto contenuto per gabbione (3-6), sono restati sempre sulla stessa lettiera da maggio a inizio novembre (circa 6 mesi). Ovviamente la pula dei semi e le deiezioni si sono progressivamente stratificati, raggiungendo uno spessore delle singole lettiere di 5-7 cm..
Non ho mai fornito il bagnetto, perchè se avessi bagnato la lettiera che conteneva comunque dei semi interi, avrei promosso la formazione di muffe e batteri su questi semi gettati a terra, che gli uccellini potevano comunque ingerire, con ovvie conseguenze negative. Il gran caldo estivo-autunnale in veranda, la temperatura secca e calda mi sono venuti incontro, promuovendo delle lettiere di fondo ben secche, regolari in altezza ed asciutte.
Non ho introdotto uccelli dall'esterno, non ho acquistato nulla di nuovo. Il risultato è stato di non perdere un solo uccellino, ad eccezione di 2-3 soggetti molto anziani, di 5-6 anni (Cardinalini), durante la muta e che avrei perso comunque. Per il resto la truppa è stata magnificamente bene, ha mutato regolarmente (ho somministrato vitamine del gruppo B durante la muta e ad ottobre ho trattato tutti i soggetti con Selamectina, contro gli acari, che tuttavia non costituivano un problema apprezzabile).
Ora sto finendo di rimuovere le ultime lettiere permanenti e ritorno alla pulizia ordinaria settimanale delle lettiere. Io ho appreso una gran quantità di nozioni pratiche da quei convegni barlettani FOI 2012-2014-2017 ed il mio allevamento di Spinus ha fatto notevoli progressi grazie a quegli incontri con tecnici qualificati del nostro settore. Spero un giorno si possa riprendere quegli appuntamenti, di cui evidentemente non tutti, o forse verosimilmente pochissimi, hanno compreso l'importanza tecnica e didattica, i cui contenuti erano e sono a tutti fruibili, attraverso i video prodotti (a nostre spese) e messi liberamente a disposizione di tutti, da "Il Portale Italiano dell'Ornitofilia V&A". Purtroppo il particolare della noncuranza dell'approccio tecnico con valenti scienziati del settore, non depone bene per il livello generale del nostro allevamento regionale, che senza una regolare formazione tecnica ed un aggiornamento scientifico degli allevatori, non può certamente assurgere a duraturi e ripetuti traguardi di avanguardia nazionale ed internazionale.
Ovviamente - secondo me - il criterio di allevare su lettiera permanente non può essere valido durante la riproduzione e va adottato in casi eccezionali, nella impossibilità dell'allevatore di dedicare più tempo ai suoi volatili, solo per periodi contenuti e avendo la certezza di disporre di un ceppo sano e senza patologie infettive endemiche in allevamento, altrimenti il metodo si rivelerà un disastro!
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