Pulcino di canarino gravemente malato - foto dalla reteEgregio Sig. Chieppa buongiorno,
le scrivo perchè sono una ragazza appassionata di canarini e sono in difficoltà.
In ottobre un allevatore mi ha regalato una coppia di canarini novelli, che questa primavera si sono regolarmente riprodotti, con la nascita di tre canarini. La coppia che si è riprodotta è assortita tra due Mosaico non di pregio, molto chiari di piumaggio. La femmina è quasi bianca. I tre figli, totalmente bianchi, sono nati il 22 marzo e sono sortiti dal nido il 14 aprile scorso.
Il primo soggetto ad uscire dal nido mi è subito sembrato decisamente strano: non aveva grande equilibrio e faceva strani movimenti. Ho subito chiesto lumi all'allevatore che mi aveva ceduto la coppia progenitrice, che mi ha consigliato di lasciare il novello con evidenti deficit neurologici con gli altri fratelli, nella speranza che crescendo si normalizzasse. Sinceramente non avrei avuto il coraggio di sopprimere il canarino con problemi neurologici.
Gli altri due fratellini, all'uscita dal nido erano normali, ma da una settimana hanno iniziato a denotare gli stessi sintomi neurologici (forse per l'aumento di peso?) e cioè esecuzione di strani movimenti del capo, perdita dell'equilibrio, sonnolenza ed uno dei tre ogni tanto sembra abbia come delle convulzioni.
Ho consultato due provetti allevatori che restano perplessi sul caso, non sanno se per caso il problema possa essere di origine genetica (i canarini presentano un addome sano, non emettono feci diarroiche e sono solo leggermente grassi).
Un terzo allevatore che è anche veterinario, da la colpa alla consanguineità e sostiene che la coppia parentale sia assortita tra fratelli pieni. Mi consiglia di scoppiare i due soggetti, accoppiandoli a nuovi partner non consanguinei. Mi creda, è penoso vedere i tre canarini disabili, cadere spesso nonostante zampettino sul fondo della gabbia... Ho somministrato ad essi un preparato a base di Furaltadone e Spiramicina.
Intanto la canarina madre ha deposto in seconda covata quattro uova e tre si sono schiuse il 3 maggio scorso. Spero solo questi nuovi pulcini possano essere sani.
Intanto, a distanza di qualche giorno da quanto ho scritto sopra, i novelli con handicap neurologico mi sembrano più forti, mangiano da soli ed in parte vengono imbeccati, si puliscono il piumaggio con il becco, ma solo uno riesce a sostare un pò sul posatoio, dondolando. Dondolano e poi si seggono sulla coda... Mi sembra presentino le zampe un pò chiare. Uno dei tre presenta un occhio irritato, anche perchè i novelli per dormire appoggiano la testa sul fondo della gabbia, non avendo la forza di stare sempre "a palla".
I genitori presentano ottima forma. Al pastone da imbecco della canarina, divisa dai primi novelli, ho aggiunto l'integratore vitaminico Transivit (che vorrei somministrare anche ai tre novelli indisposti) e osso di seppia macinato, per rinforzare i nuovi pulcini. Non so se l'integrazione servirà a prevenire il problema dei tre novelli di prima covata.
Il regime alimentare prima era integrato da Tarassaco e mela tutti i giorni, però poi gli allevatori consultati mi hanno suggerito di ridurre la somministrazione di verdura e frutta a non più di due volte a settimana, anche perchè i primi noveli problematici, sostando sul fondo della gabbia, si sporcherebbero troppo consumando maggiori quantità di frutta e verdura.
Il Tarassaco (Taraxacum officinale)
Ed allora che consigli può darmi in merito a quanto le ho esposto? Ha qualcosa di preciso da suggerirmi? La ringrazio molto.
Lettera FirmataRispostaGentile Lettrice,
premesso che stiamo disquisendo di una problematica di pertinenza della patologia veterinaria, sarebbe quindi opportuno far visitare i pulcini da un medico veterinario, cosa che peraltro credo lei abbia già fatto, mi ha scritto di essersi rivolta ad un veterinario allevatore (l'ideale); le faccio presente i seguenti punti:
1) è possibile che una riproduzione in consanguineità molto stretta, da diverse generazioni (accoppiamento tra fratelli) abbia potuto fare emergere nel fenotipo dei volatili in parola geni recessivi disvitali, portati dai genitori in forma latente (eterozigosi). In tal caso il problema neuromuscolare che ravvisa nei suoi uccellini, potrebbe senz'altro essere di tipo genetico.
2) Una carenza di vitamina E e Selenio, così come di vitamine del complesso B, potrebbe determinare neuropatie (encefalomalacia da carenza di vitamina E). Non conosco il regime alimentare completo somministrato alla coppia di riproduttori durante l'imbecco dei nidiacei. Somministri pertanto ai novelli con problemi neurologici, un integratore a base di Vitamina E + Selenio ed un complesso vitaminico del gruppo B.
3) Una encefalite o meningite di origine batterica mi sembra improbabile, visto che avrebbero rapidamente causato il decesso dei giovani canarini il cui addome mi dice pulito, in assenza di fenomeni diarroci, quindi è difficile ipotizzare una colibacillosi o una infezione da coccidi del genere Atoxoplasma (detto coccidio può avere localizzazione nervosa), e comunque un esame accurato delle feci dei tre novelli con deficit neurologico potrà fugare ulteriormente il sospetto.
4) Una intossicazione cronica di tipo alimentare avrebbe fatalmente coinvolto anche gli adulti.
Pertanto, a parte eventuali esami delle feci dei canarini sofferenti, per escludere forme infettive, le consiglierei generose integrazioni multivitaminiche con prodotti specifici per ornitologia da somministrare nel pastoncino, meglio se direttamente nel becco dei novelli in forma di preparati idrosolubili.
Inoltre le consiglio pure di mettere sempre a disposizione dei novelli l'osso di seppia per l'apporto di calcio, un preparato granulare di sali minerali e di somministrare ad essi un pastoncino secco del commercio, integrato con uovo sodo fresco, in ragione di 200 gr. di sfarinato + 1 uovo sodo (tuorlo ed albume) amalgamati in un mixer da cucina.
Al fallimento di ogni tentativo di recupero dei novelli di canarino, non resta che ponderare solo l'ipotesi genetica e reputo non vi sarebbe altra dignitosa soluzione a quella di far praticare ad essi l'eutanasia da un medico veterinario.
Personalmente però propenderei per l'ipotesi carenziale, e sarei fiducioso in una perdurante integrazione della dieta dei novelli problematici, come le ho esposto. Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Luglio-Agosto 2005