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Autore: | da Rivista Uccelli [ 13/03/2022, 12:02 ] |
Oggetto del messaggio: | i problemi di un novizio |
batterie allevamento canarini - Foto dalla rete Gentile Sig. Chieppa, sono un giovane allevatore di Canarini di Colore e le scrivo dalla Sicilia. Scrivo per cercare di capire e per non trovarmi con gli stessi problemi alla prossima stagione di cova. Cercherò di essere il più chiaro possibile, per fornirle un quadro completo della situazione. L'anno scorso per mia sfortuna, mi sono trovato a combattere una malattia che ancora oggi non riesco ad inquadrare correttamente, nè cosa l'abbia provocata e come sia entrata nel mio aviario. Per sopperire a problemi di spazio, ho suddiviso il mio allevamento di Canarini in due distinti locali: uno sito nella casa dove abito e l'altro in un box interamente chiuso, in alluminio, posizionato nel giardino della casa estiva (distante diversi chilometri). Tutto è iniziato da due stagioni riproduttive a questa parte, allorchè in una sola coppia di canarini gialli, in ultima covata dopo due precedenti covate con svezzamento di 10 novelli (5+5), improvvisamente i 4 piccoli dell'ultimo nido muoiono improvvisamente a 7-8 giorni di vita, presentando i seguenti sintomi: diarrea, crescita stentata, canarina con il ventre imbrattato di feci e pulcini denotanti una patina biancastra nel cavo orale che poi culmina in fase avanzata con l'ingrossamento e la deformazione del becco. Per dire la verità, ho sottovalutato; ho pensato che ormai era l'ultima cova e che magari potesse dipendere dai genitori stressati che li avevano curati poco. Mi auguravo che il problema non si sarebbe più ripresentato, anche se in cuor mio temevo non fosse così. Comunque di questa coppia tenni per la rimonta solo due novelli e tutti gli altri li cedetti con i genitori. Dopo questa doverosa premessa, andiamo alla scorsa stagione riproduttiva 2004-2005. Tutto sembrava tranquillo, anzi, procedeva a gonfie vele. Non avevo la mortalità embrionale della precedente stagione, trattando tutti i soggetti un mese prima delle cove con Ciproxin compresse da 250 mg. (mortalità embrionale prossima a zero!), quindi la prima covata, in entrambi gli allevamenti, andò alla grande! Subentra la seconda covata, e purtroppo mi avvedo di aver cantato vittoria troppo presto... Nell'allevamento della casa estiva, in una coppia di canarini Verdi (meglio Neri), dopo circa 7 giorni di allevamento, periscono tutti quattro i pulcini del nido e purtroppo con gli stessi sintomi dell'anno precedente, in particolare mi colpisce quella patina bianca del cavo orale che si estende sino alla gola. Mi sono detto "si ricomincia". Dopo due giorni schiudono le uova della coppia vicina ed anche questi pulcini, puntualmente, periscono tutti verso i 7 giorni di età, con gli stessi sintomi. Premetto che i genitori di entrambe le coppie sono ottimi genitori, molto accorti e solerti imbeccatori, ma inevitabilmente i pulcini sono deperiti progressivamente sino alla morte, non riuscendo l'ultimo giorno neppure ad aprire il becco. Queste coppie sono poi partite per la terza covata, mentre il resto dell'allevamento era ancora alla seconda riproduzione stagionale. Ahimè, commisi un grave errore: tolsi le uova alle due coppie che avevano perso i nidiacei di seconda covata, per passarle sotto altre coppie di canarini (lo feci per verificare se per caso fossero i genitori a trasmettere la misteriosa patologia ai pulcini, cosa che sarebbe stata confermata qualora sotto altre chiocce l'inconveniente non si fosse ripetuto). Una parte delle uova finì sotto coppie della casa invernale, dove ancora non avevo notato alcun sintomo di patologia, e questo fu l'errore marchiano che commisi! Infatti alla nascita, dopo 6-7 giorni, i piccoli perirono tutti con la ormai consueta sintomatologia. A questo punto iniziai ad intendere la gravità della patologia che ormai investiva entrambi i miei allevamenti. Presi gli ultimi pulcini periti e li portai ad analizzare, affidandoli ad un amico veterinario (neolaureato) che mi comunicò in breve l'assenza di Salmonelle, ma di aver riscontrato qualcos'altro per il quale avrebbe fatto un antibiogramma. Dopo circa una settimana mi comunicoò di aver repertato il Proteus, un batterio Gram-negativo, e mi consigliò di usare il Tetraspiral Candioli, a base di Ossitetraciclina. Nel frattempo le due coppie a cui avevo trasferito le uova della terza covata con esito infausto, ripartono per una nuova quarta nidificazione (anche se non avrei voluto), però in questo modo avrei potuto testare l'efficacia del medicamento che mi aveva prescritto il medico veterinario. Infatti eseguii prontamente un trattamento collettivo con Tetraspiral Candioli su tutti canarini dei due miei allevamenti, per 10 giorni consecutivi, come consigliato dall'amico medico e puntualmente le coppie di 4^ covata allevarono e svezzarono in modo esemplare tutti i loro pulcini (3 e 5), senza alcun problema per i giovani che non presentarono alcun sintomo di patologia. Ma il problema purtroppo non era stato ancora risolto... Nell'allevamento della mia casa invernale, dove prima di quel tragico errore di trasferimento di uova provenienti dal mio secondo allevamento con problemi, non avevo mai registrato mortalità di nidiacei, ecco che man mano che iniziarono a nascere i pulcini di terza covata, perirono con i soliti sintomi che ho descritto, verso 6-7 giorni d'età, nonostante che in via cautelare somministrassi a tutti, subito dopo la nascita e per due giorni, l'Ossitetraciclina (Tetraspiral Candioli) in ragione di due gocce pure per pulcino. A alcuni pulcini proseguii a fornire il medicinale per 10 giorni e questi si salvarono e pervennero a svezzamento, anche se dopo essere stati separati dai genitori, si presentano con il piumaggio gonfio ed in forma fisica imperfetta. E poi stessi problemi per le altre coppie, sempre pulcini che stentavano a crescere e con patina biancastra nel cavo orale con pesante mortalità neonatale. Le chiedo, come mai la malattia ha risparmiato alcuni nidi e come è arrivata nel mio allevamento? Nel frattempo ho fatto un pò di testa mia. Ad una coppia di canarini ho somministrato il Fungilin, oltre che nel beverino, anche direttamente nel becco dei nidiacei. Tutti i pulcini del nido in oggetto così supportati si sono salvati e regolarmente involati. Ciò che trovo oltremodo singolare è che l'amico veterinario a cui portai i pulcini periti, mi comunicò di non aver trovato proventricolite fungina, nè Candida, nè Salmonella! Mi diceva che il gozzo pullulava di batteri e mi consigliava di utilizzare la Tilosina (Tylan). A cosa serve la Tilosina? Secondo lei può servire anche un trattamento con questo antibiotico? Volevo chiederle un'altra cosa, secondo lei l'Ossitetraciclina (cura fatta in precedenza) può avere azione anche lieve contro la Proventricolite?, perchè non riesco a comprendere il miracolo delle due coppia alle quali ho salvato i novelli trattando con Tetraspiral Candioli. Forse sono i genitori che avevano maturato anticorpi? Mi consiglia di rinnovare i riproduttori, cedendo gli attuali che hanno manifestato i problemi che le descrivo, ed i figli? Un ultimo quesito: il Bimixin sciroppo cura la Colibacillosi? Può sostituire il Ciproxin o sono due antibiotici completamente diversi, con efficacia diversa? E se invece fossero entrambi attivi contro la Colibacillosi, quale dei due antibiotici e più efficace? E secondo lei, considerando che il trattamento pre-cove con Ciproxin mi ha abbattuto la mortalià embrionale, mi conviene ripeterlo alla prossima stagione riproduttiva, magai sostituendo il Ciproxin con il Bimixin? E poi, considerando che l'anno scorso ho avuto problemi probabilmente dovuti anche a Proventricolite, quest'anno devo fare qualche trattamento specifico preventivo? E come posso avere la certezza che possa trattarsi di Proventricolite? Magari attraverso un esame delle feci dei novelli? Infine mi servirebbe sapere come disintossicare queste povere bestie, dopo tutte queste torture da farmaci? Mi scusi per la lunghezza della lettera che le ho indirizzato e per la pletora di domande ed anche magari per una mia confusione di esposizione. Consideri però che l'angoscia per la salute dei miei piccoli pennuti è tanta e vorrei trovare una soluzione per la prossima stagione di cova. Mi servirebbe un suo parere su come mi devo comportare, sia con i riproduttori che con i loro pulcini. Cosa devo fare, cosa non dovevo fare e che pensa della situazione che le ho esposto. La ringrazio e la saluto, certo di un riscontro a questa mia missiva. Lettera Firmata Risposta Gentile Lettore, alla sua lunga missiva si risponde agevolmente in poche battute. Da tutto quanto mi ha esposto, deduco lei debba avvertire dei problemi di conduzione dell'allevamento, causa di uccellini affetti da germi patogeni e patogeni-opportunisti di varia natura. Il fatto che avvertisse già in precedenza percentuali elevate di mortalità embrionale, mi fa pensare che i problemi fossero preesistenti ai fatti recenti che ci espone. Il trattamento con la Ciprofloxacina (Ciproxin 250 mg.), peraltro da quanto ne sappia, pericolosamente inflazionato ultimamente da parte di molti allevatori come la panacea in grado di risolvere tutti i problemi dei nostri aviari, è stato empirico ed approssimativo, in mancanza di una diagnosi specifica inerente la causa della mortalità embrionale. Detta terapia antibiotica di irrazionale automedicazione, ha molto probabilmente aperto la strada al Proteus (che le è stato isolato dai primi pulcini che ha fatto analizzare), Enterobatterio Gram negativo, ed alla Candida (micete opportunista), responsabile di quella colonizzazione alle mucose orali che lei descrive con dovizia di particolari, come una patina biancastra che si estende dal cavo orale sino al faringe. Del resto se volessimo per un attimo applicare il criterio fallace della diagnosi "ex iuvantibus" (cioè a seguito del giovamento terapeutico ottenuto), dovremmo concludere che erano in causa certamente dei miceti (Candida albicans), visto che l'Amphotericina B (Fungilin) le ha permesso di salvare i nidiacei trattati. Lasci perdere per il futuro i trattamenti pre-cova a casaccio e per sentito dire da altri allevatori. Proceda in modo scientifico. In questo periodo che precede la prossima stagione riproduttiva, se ancora non l'avesse fatto, faccia eseguire una coproscopia-coprocoltura delle feci dei suoi riproduttori, prelevate a campione, in gabbie differenti dell'allevamento. Se dagli esami di laboratorio emergessero problemi specifici (batteri, coccidi, miceti) sarà il laboratorio ed il suo medico veterinario a fornirle indicazioni del farmaco da utilizzare. Cerchi di farsi fare anche un esame virologico, così da disporre di un quadro più completo. Se il problema dell'eccessiva mortalità embrionale nelle uova covate dovesse ripresentarsi, nonostante gli esami sui riproduttori, faccia analizzare da un laboratorio per esami veterinari il contenuto di alcune uova abortite, da consegnare intere. Lasci perdere tutti i trattamenti per tentativi, con farmaci antibiotici ad ampio spettro che se non efficaci favoriscono le infezioni opportunistiche, come la Candidosi andando ad alterare il microbiota intestinale. Candida albicans è un normale componente della microflora intestinale, che inizia a riprodursi in modalità patologiche determinando malattia, allorché con trattamenti antibiotici spropositati si va a sconvolgere il naturale microbismo intestinale. Curi scrupolosamente l'alimentazione e l'integrazione vitaminica e minerale dei suoi uccellini. Somministri dei Probiotici ad effetto immunostimolante e modulatore della flora batterica saprofita. Eviti ai pennuti - per quanto possibile - gli stress; igienizzi periodicamente i locali di allevamento. Eluda pure gli eccessivi contatti del suo aviario con l'ambiente esterno - in particolare durante le cove - limitando eventuali visite di altri allevatori. Escluda ogni intrusione in allevamento di uccelli selvatici, rettili e roditori; protegga finestre ed accessi all'aviario con dispositivi fisici anti-zanzara. Non utilizzi neppure i locali di allevamento come deposito di mangimi ed attrezzature che le provengono direttamente dall'esterno. Rispetti scrupolosamente le quarantene (30 giorni di isolamento in ambienti diversi da quelli di allevamento) di soggetti acquistati e dei pennuti di rientro dalle mostre ornitologiche. E periodicamente faccia eseguire degli esami di laboratorio su campioni di materiale biologico, al fine di testare l'andamento dell'allevamento sotto il profilo microbiologico. Vedrà che ottimizzando scrupolosamente il management e la sorveglianza/prevenzione sanitaria (profilassi), non avrà ulteriori problemi. Cordialità. Francesco Chieppa Estratto da "Uccelli" - Febbraio 2006 |
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