Il Portale Italiano dell'Ornitofilia V&A :: forum amici degli uccelli

oggi ho trovato morto il pullo piu' piccolo.occhi appiattiti segno di disidratazione,un po' di umido sul pancino senza anse e punto nero farebbe pensare ad infezione enterica,del resto sembrava cominciare a secomporsi,c'è un caldo boia 30 gradiin casa.e cmq il superstite piu' grossso respirava a boccca aperta,mucose bellle rosse.ho lasciato le due uova finte acceso un ventilatorelontano daggli uccelli e ora che possso fare?ho in casa enterogermina fura-os baycox sulfac.o devo aspettare lo svolgersi degli eventi?devo togliere dal nido i filacci e lasciare il solo feltrino per diminuire il caldo?

Se fosse morto per il gran caldo, non puoi fare altro che cercare di ventilare il locale e tenerlo più fresco possibile.

Salve a tutti, sto chiudendo la stagione cove e porto a casa un po di soggetti interessanti, non tanti in verità se tutto va bene circa 50 cardinalini, molti mutati, un po' di petto nero, tre testa nera, nessuno xantogaster, svariati canarini di razza spagnola forse tre lucherini mutati. Non c'è il record dell'anno scorso. In verità potevo realizzarne più del doppio. Il problema è uguale a quello di cocorita. Gli uccelli nascono e dopo due o massimo tre giorni al massimo li ho trovati morenti o morti, disidratati, il nido sporco di feci, il gozzo ancora pieno. Alcuni superano il problema e riprendono a crescere ma a volte muore l'intera nidiata. Consulto internet e mi metto in contatto con un noto allevatore di cardellini major, cardellini normali e cardinalini del Venezuela. Lo stesso mio problema lo ha avuto tre anni fa e la diagnosi era una Colibacillosi che mandava in diarrea i pulli con gli stessi sintomi, PULLI MOLTI O MORENTI FORTEMENTE DISIDRATATI CON PARZIALE GOZZO ANCORA PIENO ALLA VISTA SCHIACCIATI E CON IL NIDI IMPIACCICATO DI MATERIALE FECALE VERDASTRO. la cura o la prevenzione la fa utilizzando questo prodotto tre giorni prima della nascita e tre giorni dopo con il VELAMOX ANTIBIOTICO una compressa da un gr. sciolta in 1/2 litro di acqua, la soluzione va conservata in frigo.
Quest'anno ha perso un solo cardellino. Dato che sono alla chiusura della mia stagione non ho modo di sperimentare questo procedimento e chiedo lumi ai più esperti. SPINUS

Non vorrei fare l'uccellaccio del malaugurio, ma se il tuo amico allevatore continua ad utilizzare sempre lo stesso prodotto per più anni, ripiomberà nello stesso problema.

Perchè non esiste una terapia contro le infezioni, standardizzabile in modo tecnicamente acritico in tutti gli allevamenti. Di E. coli (agente della Colibacillosi) esistono tanti diversi sierotipi e ceppi, alcuni sensibili a certi antibiotici, altri ad altri. Alcuni divenuti resistenti a certi antibiotici, altri ad altri...

La strategia vincente è quella di tipizzare in laboratorio il germe causale (agente etiologico), fare un antibiogramma su di esso (cioè un test di sensibilità agli antibiotici), e quindi trattare di conseguenza sotto controllo medico-veterinario.

Anni fa mi fu riferito un caso piuttosto eclatante di una amica allevatrice ligure di Levanto (non è Cocorita), che per una diffusa mortalità neonatale dei suoi pulli, adoperò di propria iniziativa ogni sorta di antibiotico a largo spettro ad uso umano e veterinario, intossicò i suoi uccelli, prima di ricorrere finalmente al laboratorio di analisi, dove scoprì che era in causa un ceppo batterico di Escherichia coli, poliantibiotico-resistente e sensibile solo ad un particolare antibiotico, poco usato di routine in terapia: il Cloranfenicolo!

Trattati correttamente i suoi uccellini, guarirono tutti in un battibaleno. Ma purtroppo l'incauta allevatrice aveva già svuotato pattumiere piene di cadaveri e cadaverini, fatti fuori più dai suoi malaccorti tentativi di terapia che dalla colibacillosi vera e propria.

Quindi meditate....

In effetti quello che dici è vero, ma a volte non è così semplice trovare l'istituto che ti esegue delle analisi a prezzi accessibili per tutti e molti allevatori vanno avanti con le esperienze di altri, anche perchè sono presi dalla disperazione di vedere annullato il lavoro di un anno. Non sempre poi i consigli che trovi nei vari forum sono esplicativi e poi sta nella voglia di approfondire le nostre conoscenze facendo un po' di pratica, anche sperimentando varie soluzioni su un numero limitato di coppie, può dare degli spunti per crescere e per far crescere i vari appassionati che hanno la bontà di leggerci. Nel mio allevamento ancora non uso medicinali a parte un po' di vitamine, solo di recente per altro, e il frontline combo un paio di volte all'anno questo perchè metà dell'allevamento si trova fuori alla merce' di passeri e altri uccelletti che scorrazzano intorno alle voliere lasciando i loro ricordi. Alcuni dalle mie parti fanno una strana terapia pre cove utilizzando vari prodotti nella speranza di non avere mortalità durante le cove che poi puntualmente si verifica. Un saluto a tutti e buone ferie per chi ci va da Spinus.

Premesso che il dibattito è finalizzato agli obiettivi di un forum di discussione e nulla di personale contro l'amico Alessando, dobbiamo ribadire che tentativi di terapia anibiotica condotti senza conoscenze specifice, hanno spesso la conseguenza di fare insorgere l'antibiotico-resistenza, che non è un danno solo per l'allevamento artefice di questa deriva terapeutica, bensì si rivela un danno per tutti gli allevatori.

Perchè un ceppo antibiotico e poliantibiotico-resistente che si selezionasse nell'allevamento Rossi, può investire anche l'allevamento Bianchi, o Chieppa, che inconsapevolmente ed incautamente acquistano soggetti dall'allevamento Rossi...

Ma vi siete mai chiesti perchè le aziende farmaceutiche sono costrette a sfornare di continuo sempre nuove molecole antibiotiche?

Anche i germi saprofiti dell'intestino possono sviluppare antibiotico-resistenza, allorchè si abusi in allevamento di antibiotici al di fuori di ogni congruo controllo medico-veterinario. Poi essi sono in grado di trasmettere detta antibiotico-resistenza a germi patogeni. Ed allora sono dolori e guai seri...

Non si fa che ribadire che la situazione sanitaria degli allevamenti è di anno in anno sempre più precaria sotto l'aspetto della diffusione e della incidenza delle infezioni. Ed al solito si accusa per quello la FOI che non istituisce o convenziona un centro diagnostico, e non stila una lista di veterinari capaci e reperibili al bisogno.

Ma a nessuno di voi è mai venuto il dubbio che il deterioramento della situazione sanitaria degli allevamenti sia causata dai tantissimi allevatori praticoni apprendisti stregoni, che dispensano diecine di estemporanee terapie a dritta ed a manca, quasi fossero caramelline al miele? Se ognuno facesse il suo mestiere le cose andrebbero tanto meglio. Pertanto lasciamo che gli allevatori facciano gli allevatori ed i veterinari i veterinari...

E tutto questo, ripeto, senza nessuna polemica con l'amico Alessandro che ha solo riportato in forum una esperienza altrui raccolta e riferita.

no no il nido pulitissimo.forse la morte dovuta a scarsa vitalita'o al peso dei genitori che di notte si mettono tutti e due sui pulli soffocandoli.stanotte ho scacciatoil maschio che è andato sul posatoio.il pullomette fuori la testina,non mi sembra molto vivace ,ma con quel caldo..trovero' una bolletta elettrica da urlo