Passeri del Giappone (Lonchura striata domestica) - foto dalla reteEgregio Sig. Chieppa,
le chiedo mille volte scusa per la frequenza e l'insistenza con cui le scrivo non dandole neppure il tempo di rispondere alle mie numerose e strane domande, ma questa volta si tratta di un problema serio di salute dei miei Passeri del Giappone, problema che richiede un intervento tempestivo e preciso.
Dunque, sono ad esporle due casi disperati che, ironia della sorte, condividono anche la stessa gabbia. Il primo passero è arrivato da me tramite un rivenditore e, sebbene un pò in là con gli anni, ma non molto (credo abbia 2-3 anni), appariva in buone condizioni, vivace, allegro e canterino. Nel giro di una ventina di giorni è rapidamente deperito ed ora presenta una diffusa alopecia specie nella regione del groppone, non canta più ed è piuttosto pigro.
La carena dello sterno sporge vistosamente in guisa di lama, l'uccellino scuote spesso il capo e si sciacqua nel beverino schizzando via acqua. Ho pensato ad una fase di muta, ma la cosa si trascina ormai da quattro mesi e non si vede la soluzione. Personalmente mi verrebbe da concludere che l'alimentazione non sia adeguata, o per lo meno non corrisponda a quella che gli è stata somministrata in precedenza. Purtroppo per questo non sono riuscita a contattare l'allevamento di provenienza.
L'uccellino non accetta di cibarsi di verdure o pastoncini, consuma solo la miscela di semi. Ho aggiunto un preparato vitaminico contenente le vitamine B nell'acqua di bevanda, ma nessun giovamento. Forse si tratta di parassiti? Ho trattato l'uccellino con uno spray antiparassitario per ornitologia, così come la gabbia ed il nido, ma non ho notato miglioramenti. Che mi consiglia?
Il secondo caso forse è solo in dipendenza dell'età ed allora immagino ci sia poco da fare... Vorrei però aiutarlo ugualmente, se possibile. La bestiola ha cinque anni ed è completamente investito dall'alopecia, ad eccezione solo delle penne delle ali e della coda. Tuttavia è vivace, non è dimagrito e mangia normalmente. A differenza però del primo passero, questo presenta un colorito di pelle e becco piuttosto violaceo o nerastro, come se accusasse disturbi di circolo. Passa le sue giornate nel nido ed esce solo per mangiare e bere. Mi resta da fare qualche tentativo anche per esso?
Mi scusi ancora tanto per quanto l'ho tediata con le mie domande, ma amo molto i mie uccellini. Coltivo questa passione quasi da quando ero in culla, e quindi... Grazie ancora per i preziosi consigli che vorrà darmi e che naturalmente prenderò in grande considerazione.
Cordiali ed affettuosi saluti.
Lettera FirmataRispostaGentile Signora,
le alopecie (deplumazioni) riconoscono tante cause diverse. Dermatiti di origine micotica e/o batterica, dermatiti allergiche, ectoparassitosi (ad esempio l'acaro rosso, o i mallofagi parassiti masticatori del piumaggio), patologie organiche (epatopatie, patologie endocrine), stress, squilibri alimentari e conseguenti forme carenziali (in particolare di vitamina A - Iodio), auto-deplumazione, plumofagia da parte di altri uccelli conviventi, intossicazioni, squilibri del fotoperiodo, ecc..
Sarebbe interessante conoscere se il passero in suo possesso presentasse già il problema, poi rilevato sull'uccellino acquistato e disposto nello stesso contenitore del primo, o se invece l'alopecia avesse interessato prima il soggetto acquistato e poi quello già in suo possesso.
Ad ogni modo, non è possibile individuare l'esatta causa delle alopecie senza che si provveda a degli esami di laboratorio, espletati da un medico veterinario specialista sulla cute delle zone alopeciche ed il piumaggio a margine di queste, al fine di escludere cause infettive.
La perdita diffusa del piumaggio, compromette negli uccelli la termoregolazione (mantenimento a valori costanti e fisiologici della temperatura corporea), potendo comportare anche conseguenze estreme, specie nella stagione fredda. Ritengo pertando doveroso indirizzarsi, con premura, ad un medico veterinario aviare che a Roma non avrà difficoltà a reperire.
Nessuno dei due uccellini è tanto vecchio da considerarsi incurabile. Anche cinque anni non sono un'età estrema per un Passero del Giappone (Lonchura striata domestica), specie sintetica creata dall'uomo attraverso ibridazioni e meticciamenti di varie specie del genere Lonchura.
Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Ottobre 2005