Certamente è una patologia da protozoi, neppure tanto rara negli allevamenti ornitici. Io non l'ho mai avuta e quindi non ho esperienze dirette, se non l'imparaticcio scolastico sui testi.
Tanti anni fa, una volta si è sospettato avessi dei casi di Tricominiasi nei canarini nero-gialli che allevavo all'epoca. Infatti alcuni canarini presentavano delle ulcere a carico della lingua, con scialorrea, cioè ipersalivazione e perdita di saliva dalla bocca.
Mi rivolsi all'Istituto di Patologia Aviare della facoltà di medicina veterinaria di Bari, dove l'allora ricercatrice addetta alla sanità dei pet piumati, Dott.ssa Nasti, mi pregò di portare in facoltà un soggetto sintomatico. Lo feci, vollero tenerlo in osservazione lì. Comunicai che temendo un fatto batterico, avevo trattato il canarino con Rubrocillina Veterinaria, sospensione long acting. Non fecero grande eco, comunicandomi di sospettare la Tricomoniasi e che avrebbero fatto un tampone orale.
Andai via dalla facoltà alquanto pensieroso. Dopo qualche giorno mi telefonarono dalla clinica per dirmi che potevo andare a ritirare il canarino, completamente guarito e che il tampone orale aveva dato esito assolutamente negativo per Tricominiasi. La canarina era dunque guarita grazie a quella mia puntura antibiotica, era semplicemente un fatto batterico, una glossite determinata da germi banali. Nessun trattamento - mi dissero - era stato praticato in facoltà, se non la pura e semplice osservazione dell'uccellino.
Ciò premesso, la Tricomoniasi è curabile con farmaci specifici. Se vuoi approfondire, compila un quesito per la Dottoressa Bilato, nostra consulente veterinario di portale. Questo l'indirizzo:
redazione@verdiardesia.com
Aggiungo, e scusatemi se qualcuno non condividerà, che non sono assolutamente d'accordo con chi critica i medici veterinari italiani, accusandoli di non avere competenze nel settore specifico dei piccoli volatili d'affezione. Non sono affatto d'accordo con chi punta l'indice accusatore contro la FOI, rea a suo dire di non imbeccare gli allevatori circa i medici veterinari da interpellare. Non spetta alla FOI fare comparaggio con una categoria di professionisti che è sul mercato e deve essere l'utente a ricercare e scegliere.
In Italia abbiamo le facoltà di medicina veterinaria con gli Istituti o Servizi di Patologia Aviare, dove ci si può indirizzare per curare i nostri uccellini. Ci sono poi gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, con sedi regionali e sezioni in ogni provincia italiana, quindi facilmente reperibili, che espletano a richiesta esami diagnostici.
In tanti anni di appassionato allevamento sportivo, non c'è mai stata una sola volta, dico una sola volta, che non avessi risolto i miei problemi sanitari di allevamento, certo muovendomi, a volte indirizzandomi a varie strutture, regionali ed extraregionali, ma risolvendo sempre.
Quindi chi si lagna, dimostra solo di non essere capace di muoversi, nulla più. Perchè in Italia abbiamo professionisti e strutture pubbliche certamente in grado di risolvere i nostri problemi sanitari di allevamento. Semmai occorrerebbe divulgare notizia di essi. Ma basta cercare con un minimo di capacità, si trova e si risolve.
Attendiamo il tuo quesito Ingegnere e non esiste alcun nesso diretto tra coccidiosi e Tricomoniasi, anche se entrambi organismi protozoi.
P.S. E giusto per non scrivere in modo vago e generico, vorrei ricordare due diagnosi veramente geniali e difficili che mi sono state fatte negli anni, una dalla università di Bari - Istituto di Patologia Aviare ed altra dall'Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Padova (Dottori Catania e Bilato):
1) Carenza di Selenio (un oligoelemento) che mi cagionava mortalità di pulli che perivano evidenziando sintomi respiratori. Tutti gli esami batteriologici risultarono negativi ed i ricercatori dell'ateneo barese non sapevano che diagnosi farmi. Sembrava tutto a posto, sino a quando, alla ricercatrice della diagnostica (Dott.ssa Nasti) non venne in mente di osservare i muscoli, specie respiratori dei pulli periti dai quali emerse una diffusa distrofia muscolare con masse muscolari anemiche e flaccide. Trattati tutti i soggetti con un integratore a base di selenio e vitamina E, RISOLVEMMO ALLA GRANDE!!!!
2) Atoxoplasmosi a carico del SNC (un coccidio particolare degli uccelli: Atoxoplasma serini). Mortalità improvvisa di riproduttori, a stillicidio. Mortalità improvvisa di soggetti in apparente ottima forma. Soggetti che manifestavano una breve sintomatologia neurologica acuta, con perdita di equilibrio, caduta al suolo, convulsioni e morte. Decorso improvviso e rapido. Tutti gli esami di rito sugli organi addominali risultavano negativi. Negativa anche la ricerca di coccidi a livello intestinale. SOLO una doppia PCR (Test della Polimerasi) fatta sul cervello dei canarini deceduti, ha consentito di diagnosticare la presenza dell'Atoxoplasma serini. Si trattava infatti di una forma neurologica di Atoxoplasmosi.
La brillante diagnosi mi fu fatta presso l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie - sezione centrale di Padova - dai Dottori Catania e Bilato. Trattati tutti i soggetti con due cicli intervallati da un periodo di pausa di Baycox Bayer. HO RISOLTO TUTTO!!!!
Ecco qualche notizia sulla PCR, una delle tecniche più moderne di diagnostica di laboratorio:
http://it.wikipedia.org/wiki/Reazione_a_catena_della_polimerasiGrande veterinaria italiana!