Nido di piccione in terrazza - Foto dalla reteGentilissimo Sig. Francesco,
inizialmente la ringraziamo per la disponibilità di curare la rubrica di "Uccelli", che riteniamo utilissima a tutti noi appassionati neofiti.
Le scriviamo da Torino ed una colomba sta covando da tre giorni nel nostro terrazzo (08 maggio 2005). Leggendo le risposte che lei ha fornito ad altri lettori utenti della sua rubrica, sappiamo già che l'incubazione delle uova di piccione dura 18 giorni.
I nostri timori sono i seguenti: purtroppo la terrazza è un continuo uscire ed entrare da parte nostra, disturbando ovviamente la cova. Se tutto andasse a buon fine, cosa dobbiamo fare con i piccoli che sono a rischio di cadere giù dal terrazzo?
Molte persone ci consigliano di scacciare la colomba, a causa delle malattie che i piccioni domestici possono portare (ne hanno descritte di devastanti). Cosa dobbiamo pensare?
Noi vorremmo che la colomba portasse a termine serenamente il suo "lavoro" (amiamo gli animali), ma che dopo questa covata, la cosa non si ripetesse ulteriormente, come dobbiamo comportarci? Ovviamente senza danneggiare i volatili con vetri o punte metalliche acuminate.
Grazie ancora per la sua attenzione, distinti saluti.
Lettera FirmataRispostaGentili Signori,
La colomba in cova sul loro terrazzo, immagino avrà edificato un nido atto a contenere la nidiata, in genere costituita da sole due uova e se la schiusa è totale, due pulcini. Non credo dunque sussista il pericolo che i piccioncini ancora inetti al volo possano cadere di sotto.
Pensino ai nidi di uccelli edificati sui pali telefonici, sui tralicci dell'alta tensione, o ancora sugli alberi o nei sottotetti di antiche abitazioni. Ovvio, l'incidente si può sempre verificare, ma costituisce una eccezione che comunque rientra nella logica della vita degli uccelli in natura.
Neppure il viavai umano sul loggiato, ritengo possa interferire negativamente circa gli esiti della riproduzione, in quanto il piccione cittadino è avvezzo alla presenza umana (è un uccello sinantropo), e la femmina nidificante da loro ha preparato il nido in un ambiente che già era intensamente antropizzato, come mi informate nella vostra cortese missiva.
Ciò premesso, potranno evitare ulteriori nidificazioni oltre quella attulmente in corso, eliminando il nido dopo l'involo dei piccioncini, ingombrando lo spazio attualmente occupato dal nido con materiali vari, ed evitando sempre di dispensare cibo ai piccioni in terrazza.
Il colombo di città può potenzialmente trasmettere alcune antopozoonosi, ma non bisogna farsi suggestionare. La trasmissione di patologie all'uomo si realizza solo non rispettando le più elementari norme di igiene, valide per la convivenza con tutte le specie di animali domestici.
Complimenti per il loro grande amore per gli animali!
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Luglio-Agosto 2005