esemplare di parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus) - foto dalla reteGentile sig. Chieppa,
sono Paola e questa volta torno a scriverle per il mio pappagallo monaco di due anni. E' un soggetto allevato a mano e, ad oggi, presenta ottima saute, mangia e dice anche tantissime parole che ha appreso abbastanza facilmente. E però, come faccio a riconoscere il suo sesso? Se è un maschio o una femmina?
Nel suo contenitore, ho disposto diversi giochetti, preferisce un Picachu che ha tutto mordicchiato con il becco. Non è stato abituato a dormire nel nido e se ne fornisco uno, lo disdegna completamente e neppure lo visita. E però se l'avessi abituato sin da piccolo, ritiene avrebbe usato il nido?
Come alimentazione gli fornisco semi di girasole, biscottini per pappagalli ed a parte gli preparo una sorta di pastone, utilizzando gli stessi ingredienti: semi di girasole, pezzetti di biscotti, acini d'uva e spicchi di mela o pera. Le sembra un regime dietetico corretto?
Ripeto, ciò che veramente mi preme conoscere è il sesso del mio amico alato, che ho già da due anni.
Noto che quando mi sale sulla spalla, è geloso se altri lo toccano, dispensando poderose beccate a chi mi si avvicina, è un comportamento secondo lei normale? Consideri che l'ho allevato a mano. Vedrò di inviarle una foto del soggetto.
Grazie mille per una sua risposta.
Paola - Lettera FirmataRispostaGentile Paola,
Il Pappagallo monaco (Myiopsitta monachus) è uno psittacide privo di dimorfismo sessuale. I soggetti sono pertanto sessabili con certezza solo avvalendosi di metodiche di laboratorio (esame del DNA a partire da alcune penne, o qualche goccia di sangue), oppure mediante endoscopia chirurgica (metodo ormai abbandonato perché troppo invasivo, a beneficio dell'esame incruento del DNA).
Si indirizzi pertanto ad uno dei diversi laboratori italiani (privati e pubblici presso le università - dipartimenti di medicina veterinaria) dove è possibile fare eseguire l'esame di sessaggio.
Circa i giochini in gabbia, sono quasi indispensabili per distrarre e divertire i pappagalli in regime domestico. I pappagalli sono specie assai socievoli, sensibili e giocherellone.
Il suo Monaco non dorme nel nido che prova a preparargli e fornirgli, perché tale comportamento non rientra nel naturale repertorio etologico della specie al di fuori della fase riproduttiva.
Il regime alimentare che adotta per il suo beniamino piumato mi sembra congruo. La frutta non dovrebbe mai mancare nella dieta dello psittacide e potrebbe aggiungere anche pezzettini di ortaggi e un pastoncino preconfezionato per parrocchetti, acquistabile nei negozi specializzati.
Periodicamente somministri al pennuto un multivitaminico per ornitologia, senza però esagerare per frequenza; legga le istruzioni della confezione. E non trascuri almeno una volta l'anno di farlo visitare da un medico veterinario aviare per sverminarlo e controllarne lo stato di salute generale.
Poiché mi dice di aver allevato a mano il parrocchetto, per conseguenza esso è fortemente imprintato all'uomo, che considera assimilabile alla propria specie e - le sembrerà strano - considera lei un partner di cui è geloso. Comportamento del tutto usuale per un volatile allevato a mano dall'uomo sin da piccolo.
Complimenti vivissimi per l'interesse e la dedizione che dimostra per il mondo degli alati. Spero di avere minimamente esaudito i suoi interrogativi.
Cordialità.
Francesco ChieppaEstratto da "Uccelli" - Aprile 2003P.S. Oggi sarebbe opportuno aggiungere alla dieta dello psittacide, anche degli estrusi per pappagalli (n.d.r.)