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hobby a funzione sociale
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Autore:  Francesco [ 26/08/2012, 22:55 ]
Oggetto del messaggio:  hobby a funzione sociale

Tutti i centri teatro del disagio sociale ed umano, sappiano che potrebbero trovare nella ornitofilia amatoriale un grosso alleato di promozione sociale, spirituale, culturale e riabilitativa.

Non staremo qui a ricordare la celebre storia - realmente accaduta - di Robert Straud, l'ergastolano americano pluriomicida che subì una vera e propria metamorfosi dell'animo e del comportamento, divenuto in carcere allevatore di canarini.

Ogni tanto vedo connessioni al nostro portale da case di ricovero e cura di portatori di handicap. Faccio la ricerca su Google in base alla sigla di connessione e riesco a risalire alla fonte precisa del collegamento.

Vorrei che gli operatori di queste strutture sappiano che noi ornitofili, attraverso la FOI - Federazione Ornicoltori Italiani ONLUS, le tante associazioni territoriali federate FOI presenti nelle maggiori città italiane, così come il nostro portale ed i suoi collaboratori, siamo più che mai aperti e disposti a collaborazioni sociali che possano portare il nostro gioioso e sano hobby a contatto con il disagio umano ed i suoi portatori, perchè questa nostra stupenda passione e le sue leggiadre creature, possano portare sollievo, distrazione, riabilitazione dello spirito, dell'animo e del comportamento, alle persone più sfortunate e sofferenti.

Potete contattare noi, all'indirizzo redazione@verdiardesia.com
e noi provvederemo a segnalare alla Federazione Ornicoltori Italiani ed eventualmente alle associazioni FOI territoriali.

Ovviamente anche noi de Il Portale Italiano dell'Ornitofilia V&A restiamo totalmente a disposizione per eventuali contributi diretti.

Se il nostro hobby potesse rafforzare la sua funzione sociale ed umana (è in sostanza una forma di pet therapy), noi ne saremmo molto lieti e felici.

Autore:  charles_forever [ 27/08/2012, 18:55 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

Se posso intervenire, posso affermare senza tema di smentita che l'Ornitofilia ha sicuramente rappresentato, per me, un allenamento alla vita senza il quale forse ora non sarei qui.
Tutta la mia vita è stata contraddistinta dall'essere spostato di un quarto d'ora rispetto a tutti gli altri. Non ero ritardato, anzi, semmai anticipato, almeno molto spesso. L'ignoranza che ha sempre contraddistinto la classe medica Italiana nel suo substrato operativo (non mi riferisco ovviamente a qualche luminare che il mondo ci invidia, ma ai medicastri da sei politico tronfi e gongolanti che la pratica quotidiana ci costringe a subire da pazienti) non ha mai visto avanti nemmeno di un millimetro, ed io ho dovuto attaccarmi alle ancore di salvezza che l'Onnipotente mi mostrava. Ora, dopo la scoperta da parte della Medicina degli autismi ad alto funzionamento ed in particolare della Sindrome di Asperger (anche in Italia, dopo una accesa incredulità da parte dei sanitari in genere, oggi si comincia ad accettarla), sto seguendo un iter diagnostico diverso, che mi sta portando a comprendermi meglio, capire molti miei limiti ed agire in maniera più libera. Fino ad oggi ho potuto contare solo su mia moglie, mio figlio e diversi pennuti, qualche gatto ed alcuni alberi, soprattutto bonsai. Se non sono finito in un Istituto per dementi probabilmente lo devo proprio ai piccoli pennuti, per i quali provo sincera amicizia, io che ho grossi problemi con i sentimenti. Ho imparato a concepire la vita anche se vissuta male, all'inizio, parlo di quando ero bambino, la morte di un nidiaceo mi gettava sotto nere e pesanti coltri di depressione opprimente e senza fine, ma la successiva schiusa di un uovo mi faceva letteralmente esplodere il cuore dalla gioia (ovviamente le emozioni invece le sento anche troppo forte).
Ora ho chiesto di collaborare con il gruppo Asperger Pride, e credo che sarà inevitabile per me parlare della Pet Therapy piumata. Non scendo in particolari riguardanti il bisogno diagnostico profondo degli autistici, e osservo che, fornendo diagnosi, quindi conoscenza, quindi armi per combattere, l'interesse per i piccoli piumati non scema, bensì si ripulisce delle ansie sepolte, e può dare, se non la felicità, almeno molti momenti di grande pace.

Chissà quante altre patologie possono avvalersi di tale presidio, ancora da capire. Incoraggio i volenterosi a percorrere questa strada, che non potrà che portare doni.

Charles.

Autore:  Francesco [ 27/08/2012, 20:49 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

Ciao Carlo,

mi spiace tu intenda ritornare su argomenti personali, nè - ti garantisco - intendevo riferirmi a te quando ho scritto. Anche perchè io che ti ho conosciuto di persona ti reputo - credimi - una persona assolutamente normalissima.

Nella mia vita, sin da bambino, ho sempre manifestato una estrema apertura ai problemi sociali. Recita il mio libretto scolastico personale redatto al termine della conclusione del ciclo quinquennale elementare "estremamente aperto e sensibile ai problemi sociali", o comunque roba del genere (non ho il libretto profilo personale a portata di mani, ma lo conservo gelosamente).

Ieri guardavo le statistiche ShinyStat del sito ed ho avvistato tra le connessioni al portale anche una "Casa del Giovane". Ho fatto la ricerca su Google con l'esatto account visualizzato e sono risalito ad un Istituto specializzato di Pavia per la cura e l'assistenza ai giovani portatori di handicap. Mi si è riaccesa la solita, endemica, lampadina di un utilizzo sociale del nostro hobby, finalizzato a distrarre, promuovere l'interesse dei disabili, portandoli a contatto con una realtà dinamica quale può essere la vita, la riproduzione, la crescita di un piccolo nucleo di canarini domestici.

Tempo fa tampinavo una mia buona conoscente, psicologa e criminologa abilitata alle carceri dal Ministero di Grazie e Giustizia, ad ipotizzare un progetto di introduzione dei pet piumati in alcune carceri del circondario. Promise di aiutarmi, ma poi non se ne fece nulla per una serie di cose.

Ed intanto ho concepito e spero di realizzare al meglio, il 1° Convegno di Educazione Sanitaria FOI di Barletta, che certamente non è indirizzato ai disabili, in quanto è organizzato per tutti noi ornitofili, per migliorare il nostro bagaglio culturale in tema di salute dei pet piumati, ma in quanto tale ha comunque altruistici risvolti sociali.

Io sono fatto così, con il pallino del sociale in testa. E spesso ritornerò sull'argomento. E' un bisogno innato in me, cercare di aiutare gli altri per quanto possibile e nell'ambito del nostro hobby.

Ciao Carletto, tu sei una persona meravigliosa, colta, simpatica ed ottimo forumista. Saluti a tua moglie ed a tuo figlio (che non ho avuto il piacere di conoscere).

Autore:  ing_fiammy [ 27/08/2012, 22:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

Francesco son contento che hai toccato questo argomento che mi coinvolge personalmente su due diversi fronti....
In passato ho avuto problemi di ansia con conseguenti attacchi di panico, beh... Grazie all'amore per la natura e per i canarii son riuscito a ricostruire tutto ciò che una malattia(perchè è di questo che si parla) mi aveva tolto. Grazie anche all'ornitologia son guarito, il mio dottore mi ha cosigliato di fare ciò che amavo... E pensate un pò a cosa mi dedicavo? La pet-therapy è un qualcosa che consiglio vivamente a tutti, anche e soprattutto alle persone stressate che non riescono a godersi neanche il melodioso canto di un uccello.
Ora ne son uscito e sono guarito però il contatto con gli animali resta la mia terapia di mantenimento.... Mi aiuta ad abbassare gli elevati ritmi frenetici che la vita quotidiana ci riserva.
Quest'anno la mia associazione 'ornicoltori avellinese nolana' si sta occupando di organizzare il campionato regionale che si terrà a 3 km da Avellino, poichè sono un componente del consiglio direttivo(esperienza bellissima e molto costruttiva) ho proposto di coinvolgere ungrande numero di associazioni a partecipare, in modo da non confinare la mostra ai soli ornicoltori, ma a tutti. Soprattutto le persone diversamente abili avranno la possibilità di avere contatti diretti con gli uccelli e gli allevatori....oltre a tutte le altre attività che si stanno organizzando.
Con questo post non voglio fare nessuna pubblicità, ma voglio semplicemente consigliare a tutti cloro che organizzano le mostre di coinvolgere tutti.... Dalle case famiglie ai disabili.... Dagli anziani alle persone che sono nelle comunità..... Perchè i nostri beniamini hanno un potenziale che non tutti conoscono, ma che può aiutare tanto.
Un saluti a tutti

Autore:  spinus [ 28/08/2012, 9:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

Ciao, che ne dite anche della possibilità di far costruire nei giardini delle scuole delle voliere dove poter inserire magari anche esemplari anzianotti non più utilizabili per la riproduzione, sarebbe come un pensionato per uccelli. Dico questo perchè tutte le volte che mio figlio viene a casa con i suoi amichetti mi accorgo che sgranano gli occhi come se non avessero mai visto un uccello, non parliamo poi di polli o papere e animali da cortile in genere. Spinus

Autore:  Francesco [ 28/08/2012, 20:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

Sono d'accordo, anche per quanto concerne piccoli animali da cortile. I bimbi di oggi non hanno mai visto una gallina o un tacchino. Non ne parliamo poi di animali domestici di taglia maggiore. Conoscono solo cani e gatti. Stop!

Autore:  Francesco [ 31/08/2012, 14:58 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

ing_fiammy ha scritto:
Francesco son contento che hai toccato questo argomento che mi coinvolge personalmente su due diversi fronti....
In passato ho avuto problemi di ansia con conseguenti attacchi di panico, beh... Grazie all'amore per la natura e per i canarii son riuscito a ricostruire tutto ciò che una malattia(perchè è di questo che si parla) mi aveva tolto. Grazie anche all'ornitologia son guarito, il mio dottore mi ha cosigliato di fare ciò che amavo... E pensate un pò a cosa mi dedicavo? La pet-therapy è un qualcosa che consiglio vivamente a tutti, anche e soprattutto alle persone stressate che non riescono a godersi neanche il melodioso canto di un uccello.
Ora ne son uscito e sono guarito però il contatto con gli animali resta la mia terapia di mantenimento.... Mi aiuta ad abbassare gli elevati ritmi frenetici che la vita quotidiana ci riserva.
Quest'anno la mia associazione 'ornicoltori avellinese nolana' si sta occupando di organizzare il campionato regionale che si terrà a 3 km da Avellino, poichè sono un componente del consiglio direttivo(esperienza bellissima e molto costruttiva) ho proposto di coinvolgere ungrande numero di associazioni a partecipare, in modo da non confinare la mostra ai soli ornicoltori, ma a tutti. Soprattutto le persone diversamente abili avranno la possibilità di avere contatti diretti con gli uccelli e gli allevatori....oltre a tutte le altre attività che si stanno organizzando.
Con questo post non voglio fare nessuna pubblicità, ma voglio semplicemente consigliare a tutti cloro che organizzano le mostre di coinvolgere tutti.... Dalle case famiglie ai disabili.... Dagli anziani alle persone che sono nelle comunità..... Perchè i nostri beniamini hanno un potenziale che non tutti conoscono, ma che può aiutare tanto.
Un saluti a tutti


Caro Ingegnere, Caro Charles,

vi porto anche io a conoscenza della mia esperienza personale di pet therapy. A parte il fatto che anche io in età giovanile (verso i 25 anni) ebbi 2/3 episodi di panico che non dimenticherò mai, ma che non volli curare per non medicalizzarmi (odio i farmaci). In definitiva forse feci bene a non imbottirmi di pillole, perchè molti anni dopo (39 anni) fui colpito all'improvviso e dopo il rientro dall'ingabbio dei mondiali di Silvi Marina da emorragia cerebellare a carico del tronco dell'encefalo, a causa di una malformazione vascolare congenita, un vaso malformato (MAV in gergo medico), che ignoravo di portare dalla nascita e che avrebbe potuto uccidermi.

Per farla breve, dopo aver patito una emiparesi destra a causa degli effetti compressivi dell'emorragia sul tessuto del cervelletto investito, si paventavano per me esiti permanenti e comunque la necessità di un lungo periodo di riabilitazione fisioterapica. Trascorsi il mese di ricovero ed allettamento presso la divisione di neurologia dell'Ospedale Civile di Barletta, circondato oltre che dall'affetto dei miei familiari, anche degli amici ornitofili locali che la mattina si alternavano nei miei locali di allevamento ad accudire gli uccellini orfani del loro allevatore, e nel tardo pomeriggio erano spesso al mio capezzale a resocontarmi dei miei canarini. In sostanza tra lo sbigottimento dei medici, sono uscito dall'Ospedale Civile di Barletta con le mie gambe e, tornato a casa, ripresi da subito ad occuparmi dei miei uccellini, salendo anche su una scala a rigovernare le gabbie posizionate nella parte alta della veranda, aiutato dalla mia mamma che stava bene attenta a non farmi stancare troppo ed ogni mezz'ora di lavoro mi imponeva di lasciare e riposarmi in poltrona per alcuni minuti.

Dopo un paio di mesi ero nuovamente una persona normale in tutto e per tutto. I successivi 4 ricoveri all'Ospedale Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano - hihihi, l'ospedale dei vip biggrin2: biggrinthumb: - certificarono a mezzo di indaginosi esami fantascientifici espletati con sondini e cateteri che arrivarono sin nei vasi ematici del mio cervelletto sotto controllo radiografico, la mia totale guarigione, la scomparsa di ogni residuo di malformazione vascolare congenita e nel 2003 fui definitivamente dimesso con una diagnosi di guarigione e senza nessuna limitazione fisica di vita. Potevo fare qualsiasi cosa, anche il paracadutista...

Non ho mai più avuto crisi di panico, anche se non vi nascondo che non amo molto la guida (prima ero un provetto autista con piede sempre a tavoletta sull'acceleratore), perchè le crisi di panico avute verso i 25 - 30 anni avvennero alla guida dell'auto da solo, e Dio solo sa quanta forza dovetti esercitare su me stesso per rientrare a casa. E quei momenti li ricordi per tutta la vita... Perchè indubbiamente gli attacchi di panico sono una bruttissima cosa anche se poi i medici mi hanno detto che non possono creare nulla di brutto ("non ho mai visto morire un paziente colto da panico in tutta la mia carriera" mi disse un medico di base...).

Comunque gli animali ci aiutano tantissimo. Io ho superato i più brutti momenti della mia via (e tutti ne abbiamo caro Charles, nessuno è immune da problemi a questo mondo), grazie alla vicinanza degli animali.

Vivo sempre immerso tra tanti animali, sto benissimo con essi e con gli amici degli animali, con tanto entusiasmo e sempre pieno di progetti. Gli animali sono delle incredibili risorse per la psiche ed il fisico umano. Ci aiutano a distrarci e stare meglio, migliorando anche il rapporto con i nostri stessi simili.

Autore:  m.motta [ 31/08/2012, 16:25 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

Grazie per averci raccontato le vostre esperienze di vita, devo dire che mi hanno colpito.
Ecco delle valide motivazioni per portare avanti il nostro hobby!

Autore:  charles_forever [ 01/09/2012, 6:02 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

Cita:
Cita:
Vivo sempre immerso tra tanti animali, sto benissimo con essi e con gli amici degli animali, con tanto entusiasmo e sempre pieno di progetti. Gli animali sono delle incredibili risorse per la psiche ed il fisico umano. Ci aiutano a distrarci e stare meglio, migliorando anche il rapporto con i nostri stessi simili.


E' assolutamente vero. Vorrei che qualche ambientalista ultra lo potesse anche lontanamente intuire. Cambierebbe radicalmente opinione, anche perché i superecologisti abbinano sempre allevamento di animali col possesso di animali. E non è vero. Qui sta anche la grande differenza tra il nostro hobby e la caccia. Chi ama dona, e non pretende nulla dall'amato, men che meno la sua distruzione. Quindi, quando i cacciatori affermano di amare gli animali, secondo me mentono. Posso pensare che essi amino la natura in generale, i boschi, le albe in battuta, il lavoro dei cani, ma non posso accettare l'uccisione di una preda come atto d'amore, almeno nel nostro contesto. Se fossimo una tribù di Lakota Sioux di 300 anni fa, essi riuscivano contemporaneamente ad amare e ad uccidere il bisonte, perché esso era la sorgente del fiume da cui scaturiva la vita del loro popolo. Credo che oggi il possesso, la brama di potere, di conquista, il mito del più forte prendano il posto della vita di un Lakota, e che non vi sia nulla di amoroso nello sparo di una doppietta, ma questo, ovviamente, è solamente il mio parere.

Inoltre penso che vi siano situazioni in cui il contatto con animali sia terapeutico nel senso in cui lo può essere un farmaco, una terapia, una prassi alimentare, e che la salvezza stessa di una vita umana possa essere legata al contatto animale.

Penso però anche che, per qualcuno, la cosiddetta Pet Therapy possa essere ancora di più. Vi sono persone che non hanno la fortuna di poter captare in modo naturale i comportamenti dalle altre persone, vi sono soggetti che non riescono a comunicare in modo verbale, vi sono persone che, a causa magari di momenti brutti, passano all'alcoolismo, o alle droghe, e, come è stato facile cadervi, è quasi impossibile risalirne la china.
Persone la cui vita va in pezzi, oggi il must è essere vincenti, e chi invece perde, cosa deve fare? Del perdente non si occupa nessuno, ma un semplice canarino sarebbe invece felicissimo di condividere la sua vita con una persona che non giudica in base al portafogli ed alla macchina, e la potrebbe aiutare moltissimo.

Credo che Francesco abbia trovato la strada giusta da percorrere, dialogo con le organizzazioni e le associazioni ambientaliste sulla base di una comprovata efficacia terapeutica ed affermata utilità sociale dell'Ornitofilia. E la gabbia non è più vista come una galera, ma come un alloggio, anzi, uno scrigno di tesori!

Ricordo che ero un bambino, avrò avuto una decina di anni circa, e vennero a pranzo un paio di colleghi di mio padre. Al momento di scegliere il vino, il simpatico trio di manager (mio padre e gli altri due) si avviò in cantina a scegliere bottiglie. In una stanza a lato avevo i miei canarini, e diedi una controllata. Essi intravidero cose strane ed entrarono. Rimasero un po' perplessi (col senno di poi posso intuire quello che allora non potevo), ed uno dei due mi disse che sì, erano belli, ma perché non chiedevo in regalo un cane, almeno un animale che desse un po' di soddisfazione, non una cosa misera come un canarino... Io fui preso dal panico, allora non riuscivo a capire ciò che stava dietro ad un ragionamento del genere e, per carattere (diciamo che ero considerato come minimo "strano") captai solo rovina e morte se ciò si fosse verificato. Infatti, la mia soddisfazione non stava affatto nel "possedere" un animale, ma nella sua "interazione" con me, più semplice da gestire dell'interazione con gli umani, esseri per me troppo complicati, incomprensibili e stupidi (o almeno poco intelligenti) nel loro complesso, troppo aggressivi e giubilanti, a cominciare anche dai miei stessi genitori, che cercavano di darmi un'educazione per me allora incomprensibile. Coi canarini tutto filava liscio, l'unica cosa che mi è purtroppo mancata, dopo la scomparsa di mio nonno, è stata proprio un percorso di condivisione genitoriale, per cui i pochi momenti nei quali non riuscivo ad addossarmi le responsabilità che l'allevamento comportava (e che oggi so o presumo di sapere che erano legati al velo di inchiostro nero che ogni tanto mi avvolge la mente) venivano volti contro di me ed indirizzati a sbarazzarsi dei pennuti; potevano affiancarmi, gli adulti, con un gesto di affetto, anziché utilizzare quei momenti proprio per stigmatizzare il mio essere irresponsabile. Ma allora, torno a dire, complice una medicina più prossima ai Dottori di Mòliere che al Dottor House, la prassi era quella. Non era sbagliato il rimedio, era troppo ignorante la classe medica, ora che molti spacciapillole si sono un po' svegliati bisogna riaffermare con grande forza l'efficacia terapeutica e di crescita sociale (perché fa bene anche ai sani!) della "terapia animale".

Charles.

Autore:  Francesco [ 01/09/2012, 8:24 ]
Oggetto del messaggio:  Re: hobby a funzione sociale

Conosco molto bene l'ambiente animalista/ambientalista italiano, per avervi militato in modo molto intenso e da dirigente regionale dai 20 ai 30 anni.

Esprime valori sani, talora però portati avanti in modo utopico, estremista e controproducente da qualche dirigente e relativi militanti un pò sballati di testa. Ci sono diversi sballati in quell'ambiente. Ma in sostanza l'istanza è valida.

Occorre il dialogo con gli ambientalisti/animalisti. Occorrono persone che facciano da cerniera e cucitura come noi di questo forum.

La LAV ci ha scritto qualche mese fa, chiedendoci di ospitare un loro banner contro l'abbandono degli animali. Senza alcun pregiudizio contro gli ornitofili. Abbiamo ospitato volentieri il banner, lo faremo ancora in futuro.

Tempo fa ci scrisse la LIPU per segnalarci degli aggiornamenti degli indirizzari dei centri recupero della fauna selvatica. Ora li contatteremo noi, per riavere quell'indirizzario andato perso con il naufragio del nostro forum precedente.

Insomma, il dialogo è possibile e direi necessario. Chi da parte ornitofila attacca per principio e senza specifiche ben precise gli ambientalisti, nuoce alla federazione ornicoltori italiani ed a tutti i colleghi ornitofili!

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