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il canarino nero
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Autore:  spinus [ 08/09/2012, 17:01 ]
Oggetto del messaggio:  il canarino nero

Riprendo con piacere l'argomento tirato fuori da Carlo riguardo lo studio per la realizzazione del canarino nero, per ora chimera agognata da numerosi allevatori. De Baseggio con questo argomento, che sempre appassiona, ha realizzato numerosi scritti che si ritrovano nei suoi numerosi libri. L'ipotesi per la realizzazione del canarino nero passava per fantomatici accoppiamenti, secondo me mai realizzati, del tipo combassù x canarina e vari altri. Il fattore nero è come si diceva presente negli spinus in maniera molto marcata, ma solo l'accoppiamento con il Cardinalino del Venezuela ha permesso prima il passaggio del fattore rosso e poi di recente la mutazione jaspe o ametista al canarino. Secondo me la chiave di volta sta in questo secondo passaggio cioè quello di traslare prima la mutazione sul Cardinalino, fissarla e poi passarla al canarino.
Purtroppo qui ci scontriamo con il tempo che è quantomeno lungo, perchè se è vero che inserendo la mutazione nera nel cardinalino dal punto di vista genetico non bastano secoli per assimilarla perchè la traccia geneticamente rimane, dal punto di vista fenotipico il discorso è diverso perchè scartando gli anomali e riaccoppiando sempre con il Cardinalino quindi i vari R1, R2, R3, R4 si torna alla forma del Cardinalino con qualcosa in più, in questo caso il fattore diluito singolo fattore o doppio fattore derivante dal lucherino europeo. (segue)

Autore:  spinus [ 08/09/2012, 17:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

Inserire il nero ed eliminare la colorazione rossa del cardinalino non è una cosa semplice perchè anziché lavorare riaccoppiando verso il cardinalino e quindi creando via via degli r1 e così via bisogna lavorare con più linee di sangue e incrociare tra loro gli F1 che diventeranno in seconda generazione degli F2 e cosi via. ogni due o tre generazioni bisognerà reinserire il Cardinalino perchè il fine è quello, il Cardinalino nero.

Le strade sono segrete, a Reggio Emilia un noto allevatore del nord aveva in mostra nel suo stend due coppie di cardinalini neri che ovviamente non erano in vendita, ho anche provato a carpire qualche informazione ma ovviamente non mi sono state date che risposte evasive circa l'utilizzo della specie intervenuta a modificare il colore di base del cardinalino.

Ora dato che non sono nato ieri e allevo ormai da quarantadue anni avendo iniziato con mio nonno alla tenera età di otto anni, le strade da seguire sono due una è attraverso l'ibridazione con il lucherino ventre giallo (xantogaster) partendo da almeno quattro linee di sangue cioè quattro coppie diverse. due coppie formate da xantogaster maschio per femmina di cardinalina e due coppie formate da due maschi di cardinalino per femmina di xantogaster. Gli F1 dovrebbero essere accoppiati tra di loro e si otterrebbero degli F2 . Al quarto anno si dovrebbe reinserire il cardinalino e poi di nuovo ripartire con gli accoppiamenti come sopra fino a che il nero non sia stabilmente fissato. Si avrebbero un numero di soggetti sufficenti per andare avanti anni.

La seconda strada e quella utilizzando il lucherino europeo nella mutazione avorio, il procedimento è lo stesso so già che qualcuno ci sta provando ed è già un pezzo avanti comunque non li ho ancora potuti vedere.

Autore:  spinus [ 08/09/2012, 18:02 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

una volta ottenuto il Cardinalino nero del tutto uguale al Cardinalino ancestrale l'unica differenza è la colorazione nera diffusa al posto del rosso bisognerà scegliere a quale canarino accoppiarlo per translare la mutazione. Penso ad un nero bianco cobalto o un altro colore ma molto scuro, qui bisogna chiedere ad un esperto di canarini perchè io non sono un allevatore di canarini e non ho le giuste competenze al riguardo.

Tutto questo discorso deve tenere conto del tempo " lunghissimo" e degli imprevisti "tanti" che si possono presentare lungo la strada, come la moria di qualche soggetto importante per continuare il gioco. Si può realizzare solo se un gruppo di allevatori affiatati si mette insieme scambiandosi i soggetti con l'obiettivo comune di realizzare qualcoso di nuovo che ora non c'è.
Spinus

Autore:  Francesco [ 08/09/2012, 21:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

Generazioni di allevatori di canarini di colore/ibridicoltori si sono avvicendate per almeno gli ultimi 60-70 anni nell'intento di creare il fantomatico Canarino Nero.

Mai nessuno vi è riuscito, tranne passeggeri exploit di soggetti ibridi che sono poi risultati non idonei a trasmettere il carattere al canarino.

La strada delle ibridazioni è stata pertanto ritenuta errata ed improduttiva. Al canarino nero un giorno si arriverà, ma solo attraverso la selezione delle mutazioni che emergono nel canarino.

Ed in effetti il canarino si sta progressivamente iperossidando. Non solo i neri di tipo base, oggi con maestoso disegno nero corvino sempre più ampio e lungo, ma pensiamo al Quarzo, all'Onice, al Cobalto. Pensiamo all'effetto che si ottiene assemblando le mutazioni Onice e Cobalto. Insomma, non siamo pervenuti al Canarino Nero ad oggi, proprio perchè certi articoli che illudevano sulla possibilità delle ibridazioni con i fringillidi sudamericani ci hanno sviato, facendoci perdere tempo ed energie.

Il Canarino Nero nascerà solo per progressiva mutazione del Canarino di Colore. Oggi sono in tanti a pensarla così e sempre meno coloro che credono a certi articoli fantastici, pubblicati da certi pubblicisti ornitofili che intendono solo fare del sensazionalismo.

Però nonostante da tanti anni si parli e si scriva di ibridazioni per ottenere il nero, ad oggi quella strada si è sempre rivelata illusoria.

Autore:  charles_forever [ 09/09/2012, 7:49 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

Io, come ho già scritto, credo che la strada delle ibridazioni non abbia portato a nulla anche per mancanza di pazienza. Sono d'accordo al 95% con Francesco, ovverossia credo che la selezione sia la parte più importante del processo di creazione del canarino Nero, ma ritengo pure che un piano di ibridazioni corrette lo possa accelerare.
In pratica, molti pensavano che portare il nero al canarino fosse circa come portargli il rosso, ma, mentre per questo caso la cosa è riuscita fin dal primo R1, possiamo dire, nel caso del nero bisogna eliminare dal genoma quei geni che "impongono" alle eumelanine di distribuirsi in maniera strutturata.
Quindi la chiave è, in ogni caso, l'ottenimento di una destrutturazione della concentrazione eumelanica.
E credo che alla lunga ci si riuscirà.
Per quello che riguarda i cardinalini neri, io ricordo che un allevatore della Versilia, conosciuto da me e mia moglie già 20 anni fa circa, li aveva ottenuti attraverso ibridazione e successiva selezione con il Negrito della Bolivia. Sia gli F1, sia gli R(n) avevano la robustezza dei Cardinalini, ed una alta percentuale di fertilità. A suo dire, però, non trasmettevano poi molto nero ai Canarini.

Charles.

Autore:  Francesco [ 09/09/2012, 8:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

Io ed il giudice internazionale del colore Peppino Vitti di Bari, abbiamo regalato per anni diverse nostre canarine ardesia ad un socio della AOP-Bari, poi prematuramente scomparso, che le ibridava con il Negrito della Bolivia.

Gli F1 di Negrito nascevano, ma mai detti F1 sono risultati fertili con il canarino. Il problema è soprattutto quello, la fertilità degli F1 di spinus verso il canarino.

Anche con lo Xanthogaster e l'Alario si è provato ripetutamente a livello mondiale, ma mai nulla di concreto! Ci vorrebbe forse l'ingegneria genetica. Ma certamente nel tempo il canarino nero vedrà la luce, perchè da sempre gli allevatori del colore ambiscono alla mitica chimera e di fatto il canarino si sta progressivamente scurendo, grazie agli sforzi selettivi in quella direzione.

Autore:  charles_forever [ 09/09/2012, 11:14 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

In realtà, per quello che ne posso capire io di canarini di colore, il Canarino Nero esiste già. Infatti, la progressiva selezione ha portato alla scomparsa dai ceppi di valore di praticamente tutta la eumelanina bruna e della feomelanina, pure essa bruno-nocciola.
Quindi i Neri attuali sono già selezionati. Quello che ancora persiste sono, nel genoma, i geni responsabili della concentrazione di molta eumelanina nera al mezzo della piuma, producendo un disegno striato.
Gli Spinus sudamericani presentano invece il nero distribuito su tutta la piuma, almeno in distretti del corpo a ciò deputati dalla selezione naturale. La quasi costante sterilità degli F1 e R(n) più interessanti (vedasi Negrito) impedisce di utilizzare l'ibridazione come rapida scorciatoia, ma è pur vero che, laddove invece la sterilità è un problema meno importante (Spinus cucullata per tutti) si potrebbe utilizzare proprio l'ibridazione.
Faccio un esempio pratico.
Io ho acquistato una coppia di lipocromici rossi, maschio intenso e femmina brinata, da utilizzare in ibridazione oppure per avere soggetti da usare in ibridazione. Da questa coppia ho avuto 8 juvenes, di cui alcuni rossi intensi e brinati, ed altri (femmine) rosa intenso e rosa brinato. Sono tutti lipocromici, ma una delle rosa-avorio presenta una macchia sul capo. E' curioso come tale macchia sia nera uniforme, senza striature. In tutti i ceppi di lipocromici ogni tanto ne nasce uno pezzato, ma, se di provenienza gialla, le macchie sono ancestrali verdi striate. Quindi io posso spiegarmi la pezzatura molto uniforme solo pensando ad una ricomparsa di un carattere ancestrale nel Cardinalino.
La produzione di canarini neri uniformi per selezione arriverà sicuramente, ma bisogna attendere che si producano le mutazioni o le sostituzioni di geni per via naturale, e ciò può avvenire in un tempo brevissimo o lunghissimo.
Nel caso comunque di ibridazioni, io non perderei affatto tempo con Cantori di Cuba, Alari, Negriti o Xanthogaster, vista la costante sterilità, ma utilizzerei specie più interfeconde col canarino anche se esprimono quantitativamente meno nero. Il primo passo è l'espressione qualitativa di un ottimo nero uniforme su un qualunque distretto. Almeno secondo me,e soprattutto mia moglie, che è una grande appassionata di questa ricerca, anche se soprattutto a livello teorico.
Invece, per quello che riguarda le discendenze, gli studi sul DNA che ho io danno per progenitore di tutti i Carduelinae le specie Carpodacus mexicanus e purpureus, affini a generi come Pinicula e solo apparentemente invece ai Carpodacus asiatici; gli Spinus sudamericani sono invece riconducibili alla linea filogenetica del Serinus thibetanus, e le specie più antiche sarebbero Spinus psaltria e Spinus tristis. Ciò vorrebbe comunque dire che è relativamente facile creare un canarino nero, in quanto la specie Serinus canaria è più antica, ed anche la Natura ha quindi prodotto una selezione che ha portato il nero diffuso ad emergere dal nero striato. Speriamo di metterci un po' meno dei 400,000 anni che ci sono voluti prima... Ovviamente scherzo!

Saluti,

Charles

Autore:  spinus [ 09/09/2012, 16:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

Riprendo il mio ragionamento sul canarino nero. Francesco ha detto in breve che le ibridazioni non servono perchè non si è arrivati ad oggi ad ottenere f1 fertili e quindi reincrociabili con il canarino e che prima o poi per effetto dalla eumelazzazione progressiva si otterrà questo benedetto canarino. In effetti questa tesi è giusta come è giusto ricordare che fino a qualche anno fa si sbandieravano potenziali incroci con specie esotiche impossibili da ibridare e anche se fosse riuscito l'F1 sarebbe inevitabilmente sterile.
Il cardinalino e limitatamente il verzellino da ibridi F1 totalmente o parzialmente fecondi quindi con la possibilità di trasmettere il patrimonio genetico alla prole.
In effetti Francesco questo è già avvenuto. Il cardinalino ha trasmesso il fattore rosso ai canarini e questo ha permesso di sviluppare questa tonalità in tantissime varietà di canarino. ma il cardinalino non ha solo trasmesso questo. Di recente sono apparsi il canarino jaspe o ametista, questa mutazione è stata traslata dal lucherino europeo (Gli ibridi F1 tra lucherino europeo x canarina sono sterili) ma per arrivare al canarino questa mutazione è stata baipassata tramite il cardinalino diluito.
Quello che volevo dire è che questa potrebbe essere la chiave per traslare nel canarino altre mutazioni.
La considerazione viene fatta perchè tutte le mutazioni del Cardinalino sono state tutte traslate da altri spinus, soprattutto dal lucherino.
Il Cardinalino è la chiave che apre alcune porte e secondo me è la chiave per arrivare al canarino nero. Spinus

Autore:  Francesco [ 09/09/2012, 16:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

Il Cardinalino del Venezuela ad oggi ci ha donato il canarino a fattore rosso, l'ametista e da questi è originato lo Jaspe. Giustissimo. Tuttavia ai fini della ipermelanizzazione del canarino, non è servito.

C'è stato un episodio eclatante, e più volte riferito anche sulla stampa specializzata, di produzione di alcuni F1 di canarino totalmente neri.

Questo episodio avvenne a Palermo e ne furono testimoni oculari il noto giudice del colore Ing. Chillè ed il Dott. Guido di Catania. A me è stato riferito a voce da uno dei testimoni oculari: il Dott. Guido, anni fa a Reggio Emilia, a cena con un gruppo di allevatori.

Guido mi parlò di soggetti dal piumaggio nero corvino, di eccezionale bellezza.

Questi soggetti furono ceduti dal loro fortunato allevatore ad un facoltoso allevatore francese, se non erro di Marsiglia, che li pagò all'epoca una cifra che consentì all'allevatore italiano di acquistare una bella villa sul litorale di Mondello (Palermo).

Il marsigliese non riuscì a fare nulla con quegli ibridi, perchè pur riproducendosi con il canarino, non trasmettevano affatto il nero. Quindi doveva essersi trattato non di mutazione ma di aberrazione del piumaggio.

Autore:  charles_forever [ 09/09/2012, 18:26 ]
Oggetto del messaggio:  Re: il canarino nero

Io sono d'accordo comunque con spinus, non possiamo ancora dire che il procedimento ibridativo sia completamente da scartare, solo perché fino qui non ha dato nell'immediato i risultati sperati.
Un'alternativa al Cardinalino potrebbe essere cercata nel Lucherino di Magellano o nel Petto Nero. Molti affermano che tali ibridi siano sterili, io sono di parere non troppo concorde, in particolare il Magellano produce negli F1 e negli R(n) uno strano effetto "polvere", per cui spariscono dal capo e dal collo tutte le striature, che non vengono rimpiazzate da un cappuccio nero, ma da un cappuccio grigio farinoso. Questo almeno se la madre è una canarina nero-gialla o nero-bianca, ben selezionata.
Dove invece gli F1 sono a volte tutti neri è sulla schiena e sulla coda. Anche qui secondo me molto dipende dalla scelta ottimale della canarina.

Charles.

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