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Quaglie da carne e da uova
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Autore:  Lonchura Oryzivora [ 13/11/2013, 17:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Quaglie da carne e da uova

Be sono pienamente d'accordo con Francesco, io allevo quaglie ornamentali e selvatiche, da tantissimi anni, le femmine depongono le uova anche da sole, "non e l'estro che favorisce la deposizione.
Secondo il mio punto di vista, allevare quaglie in questo momento, a scopo alimentare non conviene, il mercato delle carni primarie già e in grande calo, si pensi per i prodotti di nicchia.
Ma cmq se si hanno le conoscenze giuste si può provare, calcolando sempre i rischi , e cercando di limitarli.
Io adoro le quaglie cinesi, piccole e simpatiche, ma preferisco tenerle solo come hobby, ed esporle nelle mostre.

Autore:  charles_forever [ 13/11/2013, 17:37 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Quaglie da carne e da uova

Beh, se fanno senza maschio, un problema in meno. Il punto comunque è sempre il mercato. Non rende nemmeno i costi.
Sempre il mio conoscente aveva trovato un fornitore di uova in Romania, già istruito sul mercato italiano (da noi si consumano solo uova a guscio scuro, mentre da loro bianco). Calcolando all'osso tutte le spese di camion e autista, o addirittura facendo da autista lui stesso, riusciva ad arrivare ad offrire un prodotto a costi sempre superiori di quelli che venivano battuti.
Addirittura la concorrenza viaggiava sottocosto solo per far vedere un po' di soldi alle banche e mantenere i fidi in essere senza che queste chiedessero immediato rientro.
C'è la crisi! Tutta colpa di B.............!

Charles.

Autore:  spinus [ 14/11/2013, 17:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Quaglie da carne e da uova

Comunque al di la della resa economica sicuramente importante, quando si inizia un 'impresa bisogna metterci un po' di passione ed entusiasmo. Certo oggi tutto è più complicato e lo stato fa di tutto per metterti i bastoni tra le ruote. Ricordo che mio nonno prendeva una pensione minima e che quell'introito estivo gli faceva comodo, Le quaglie da volo sono una nicchia di mercato riservato ai cacciatori e agli addestratori di cani che io non sottovaluterei. La strada è lunga perchè bisogna farsi conoscere e soprattutto non dare le " sole " . Quando mio nonno smise per sopraggiunti problemi di salute, ricordo che telefonava tanta gente per poter avere ancora i quagliotti, era una processione continua. Spinus

Autore:  Francesco [ 14/11/2013, 20:06 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Quaglie da carne e da uova

Comunque gli allevamenti spesso si fanno più per passione che per reale tornaconto economico.

Certo, grandi allevamenti avicoli, suinicoli e di bovine da latte, gestiti in modo moderno e con criteri manageriali, possono anche costituire un business, ma spesso l'andamento del mercato è ciclico ed incerto e talora le imprese zootecniche saltano.

Allorchè frequentavo il corso di Economia Rurale alla università di Perugia, nell'ambito della facoltà di medicina veterinaria, ricordo che con l'allora titolare dell'insegnamento: Prof. Cassano che poi ho scoperto essere originario di Lecce e parente del commercialista Dott. Andrea Cassano, nostro caro amico e collega ornitofilo di Lecce, facevamo a lezione per esercitazione i bilanci delle aziende zootecniche che spesso risultavano in pareggio, se non addirittura in rosso.

Il Prof. ci chiedeva se la cosa ci meravigliasse, ma aggiungeva che spesso purtroppo era così...

Anni dopo per pura passione, nell'ambito della azienda agricola di famiglia allora ad orientamento olivicolo e viticolo, con mio padre realizzammo quasi per hobby prima un piccolo allevamento di vitelli da carne da ristallo (circa 50 capi di allevamento francese, razze Charolaises e Limousine) e poi di suini di razza Landrace e Large White.

Con i bovini dopo qualche anno chiudemmo in profondo rosso e con i suini chiudemmo per mancanza di personale con un lieve utile netto.

Poi passammo a pecore (Comisana) e capre (Rossa derivata di Siria). Detto allevamento inizialmente e per diversi anni andò bene in attivo, poi declinò, a causa della chiusura dei mattatoi comunali qui in Puglia (la cosa creava problemi di vendita di agnelli e capretti, che dovevano essere conferiti a commercianti all'ingrosso e non più a macellai locali, con notevole talora deprezzamento del prodotto), per il problema diffuso dei furti di bestiame e per la carenza di manodopera specializzata (pastori).

Alla fine chiudemmo, ma dalle imprese zootecniche non soltanto non ci arricchimmo e certamente ci rimettemmo. Ci siamo divertiti per tanti anni, quello certamente.

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