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un cardellino da adottare
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Autore:  da Rivista Uccelli [ 07/01/2022, 10:29 ]
Oggetto del messaggio:  un cardellino da adottare

Ho trovato un Cardellino caduto dal nido, l'ho raccolto e l'ho messo in gabbia con la mia canarina ed i suoi piccoli di 18 giorni. Il cardellino ha messo le penne sulle ali, ma io che non ne capisco non ho idea di quanti giorni abbia.

Che possibilità ho di allevarlo? La mia canarina imbeccherà anche il cardellino, così come fa ancora con i suoi piccoli? E' passato un giorno, ma la mia canarina fa finta di niente ed allora l'ho nutrito io con un "pasticcio" di uovo sodo, biscotto Nipiol, pane grattato ed acqua, ma non credo gli piaccia e devo forzarlo un pò ad aprire il becco, che fare?

Tra le pagine web ho letto di aggiungere al pastone del liofilizzato di carne: ma come debbo prepararlo questo pastone e che quantitativi usare in proporzione?

Mi servono consigli al più presto, aiuto!

Lettera Firmata

Risposta

Gentile Lettrice,

secondo me la canarina potrebbe imbeccare il pullus di cardellino che credo risulti quasi coetaneo dei suoi nidiacei. Ma non è detto lo faccia con matematica certezza. Qualora si ostinasse a non farlo e il cardellino non possa essere reintegrato nel nido di provenienza, consideri che per l'allevamento allo stecco degli uccelli indigeni granivori sono particolarmente idonee le proteine dell'uovo sodo di gallina.

Se la canarina prendesse ad imbeccare il cardellino, essa deve ricevere un supplemento alimentare di uovo lesso (tuorlo ed albume). Se invece si volesse tentare lo svezzamento a mano, si possono convenientemente impiegare degli speciali pastoncini in polvere ad elevato tenore proteico, integrati con supplementi di vitamine e sali minerali, per l'imbecco dei nidiacei di specie granivore.

Questi prodotti vanno preparati alla bisogna, mediante addizione di acqua tiepida. La pappina sarà più fluida per i soggetti molto giovani, più consistente per gli uccellini più grandicelli. In principio occorre leggermente forzare il pulcino a lasciarsi nutrire, ovviamente con delicatezza e senza eccedere, con l'accortezza di non somministrare volumi eccessivi di pappetta fluida, ad ogni imbeccata.

In genere ben presto pulcini vitali si adattano a questo tipo di alimentazione artificiale, sino a spalancare il becco solo alla vista dello stecco. Le imbeccate vanno fornite con frequenza inversamente proporzionale all'età presunta del nidiaceo, quindi più spesso nei nidiacei giovani, meno negli uccellini più grandicelli. E questo dall'alba al tramonto naturali del sole. Per questo motivo, l'allevamento dei pulcini allo stecco è metodica molto laboriosa ed impegnativa per l'allevatore, dai risultati incerti, mentre spesso i pulli tirati sù in questo modo, risultano gracili e cagionevoli di salute, rispetto ai conspecifici svezzati dai propri parentali.

Francesco Chieppa

Estratto da "Uccelli" - Luglio-Agosto 2006

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